Monchi – direttore sportivo del Siviglia – accostato negli ultimi mesi alla Roma, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Bein Sport: “Non c’è un motivo concreto che mi spinga a un cambio, né c’è una data esatta. C’è un desiderio di vivere altre sensazioni altre situazioni e voglio che questo si produca in un futuro. I tempi? Quando si materializzeranno le condizioni di cui io ho bisogno per andarmene dal Siviglia. Fondamentalmente, che io non me ne debba andare per una decisione unilaterale. Dev’essere bilaterale, una scelta condivisa“. Viene chiesto a Monchi se è vero che lascerà il Siviglia alla chiusura della finestra di mercato invernale. “No, no. È una voce che è circolata a Siviglia. Dicevano che una volta terminato il mercato avrei pagato la clausola e me ne sarei andato. Non pagherò la clausola, perché non è coerente con quanto ho spiegato in precedenza, né me ne andrò a febbraio». «Dovessi andarmene un giorno in un altro posto, non dovrò necessariamente rimanere vincolato ai sentimenti: non sarò meno sevillista perché vado ad acquistare un giocatore del Siviglia. Sarò professionale, ma non meno sevillista. Magari non a breve, ma in un periodo più ampio avrò diritto di sciogliermi da questo legame sentimentale”.
“Mi piace molto l’Italia e la Francia – ammette Monchi – perchè in questi campionati c’è la possibilità di crescere e apprendere molto per un direttore sportivo.”
“Il segreto del mio successo? Mi sono ispirato a club come il Lione e al Porto, società che comprano spendono poco e vendono piuttosto bene e, per di più, hanno accompagnato queste operazioni con successi sportivi. Ho cercato di portare questo a Siviglia, in un momento difficile a livello economico per il club. Ci siamo trovati nella situazione di generare attivi scoprendo i talenti prima della concorrenza. La chiave è la coordinazione con l’allenatore nel momento in cui si individuano i nuovi rinforzi. Se non sei capace di leggere il profilo esatto dei giocatori di cui ha bisogno il tuo allenatore, per quanto buono possa essere il calciatore in un altro contesto, non trionferà”.