Queste le parole di a Gian Paolo Montali ai microfoni di Raisport dopo Roma-Chievo: “Stiamo lavorando bene, è chiaro che i giocatori da questo punto di vista sono felici. La polemica con Open Gate? Nessuno ha le possibilità di fare questo, chi parla della Roma e del suo possibile futuro lo fa a titolo personale. Noi abbiamo bisogno di ordine e certe opinioni ci danno fastidio. Nessuno può parlare a nome di DiBenedetto e lo farà lui quando verrà a Roma. L’aggressione a Menez merita una condanna piena,
totale, siamo vicini al giocatore che ha avuto un comportamento eccellente, ha avuto il supporto di tutti. Chi fa questi gesti è tutto tranne che un tifoso”.
MONTALI A SKY SPORT
Quali rassicurazioni ha avuto Montali per Montella?
“Nessuna garanzia, siamo dei professionisti che lavorano, abbiamo degli obiettivi difficili, abbiamo il ritorno di Coppa Italia. Verremo valutati per quello che faremo e non per quello che diremo. Cercheremo di allestire la squadra del futuro attorno ad un tavolo quando sarà il momento”
Ma ci sono delle certezze? Si parla di Sabatini ds, Baldini direttore generale…
“Noi un direttore sportivo ce l’abbiamo, ma di queste cose non sono al corrente. La cosa più importante è dare ordine. Non ci sono persone deputate che hanno deleghe a nome di As Roma o di DiBenedetto. A titolo personale chiunque può parlare, non del futuro presidente e della Roma”
Tutto questo ordine e chiarezza manca
“Ma noi l’abbiamo. Dentro lo spogliatoio ci vado sempre, parlo con l’allenatore, voi che venite da questo mondo sapete il confine labile dalle cose reali ed oggettive dalle cose finte. Da questo punto di vista noi dobbiamo dimostrare che siamo abili a fare questo. Tutti sono bravi a lavorare quando tutto va bene, in pochi sono capaci di farlo in momenti di criticità come questa”
MONTALI IN MIXED ZONE
“La qualità del gioco paga sempre, anche nelle ultime settimane Montella ha lavorato molto. La comunicazione? Mi sono preoccupato se c’era un altro canale di comunicazione oltre a quello ufficiale della Roma. Abbiamo fatto un monitoraggio nel territorio. E mi hanno rassicurato che non c’è. Nessuno può parlare a nome di As Roma e di DiBenedetto. Le persone che erano a Boston? Erano li per fare monitoraggio, ma non per gestire la comunicazione, non è il portavoce ufficiale di DiBenedetto e se fa così non fa nè un favore alla Roma nè a DiBenedetto. Non dico che in futuro non lo possa fare, ma ora non è così. Se queste polemiche hanno danneggiato la squadra? No, assolutamente, solo i piccoli pensano in questo modo. Avete visto danneggiato la squadra oggi? La cosa più importante è gestire una situazione di criticità come questa, chi verrà giudicherà noi anche in base a come gestiremo la situzione”