GAZZETTA DELLO SPORT (M. CECCHINI) – In vigilie come queste, a volte i brutti ricordi aiutano a restare attenti. Se come allenatore Vincenzo Montella non ha ancora un vasto campionario di ricordi con cui confrontarsi, è storia diversa quando si parla di calcio giocato e si ricordano le tante occasioni sciupate dalla Roma in partite apparentemente facili. «Col Venezia retrocesso nel 2002 perdemmo uno scudetto — racconta — E poi Ancona, Livorno… Il rischio c’è sempre, l’importante è essere consapevoli dell’importanza della partita e delle proprie caratteristiche. Se a priori non le si ha ben presenti, nel calcio italiano puoi fare fatica e perdere con chiunque» .
Sfortuna Bari Insomma, il messaggio è chiaro: anche il Bari è da affrontare con rispetto. «È una partita delicata perché la classifica parla chiaro. Il Bari ha avuto tanti infortuni di giocatori importanti e questo ha inevitabilmente condizionato il suo campionato, però è una squadra che si è ripresa, che sta onorando il campionato. Poteva vincere col Milan, ad esempio. Vorrà di sicuro fare bene e in questo senso la Roma dovrà essere più che mai concentrata, altrimenti la partita potrebbe comportare delle insidie inaspettate. Sarebbe un grandissimo errore non capire queste Sulla trasferta vietata ai tifosi in Coppa Italia nel ritorno con l’Inter: «Per noi sarebbe un handicap, la gente deve poter assistere a gare così importanti» particolari situazioni» .
Ballottaggio in attacco Sulle scelte d’attacco, Montella lascia aperte alcune possibilità. «Giocare in casa o fuori è ininfluente, perché questo campionato ci ha insegnato che si vince molto di più in trasferta soprattutto rispetto agli altri anni» . Non mancano neppure i complimenti per Borriello. «Sinceramente negli ultimi giorni sto pensando a qualche soluzione per farlo giocare, perché secondo me uno come lui meriterebbe qualche chance in più. In ogni caso, non farò tabelle, anche se vincere a Bari vorrebbe dire molto, perché metterebbe un po’ di pressione alle squadre che sono davanti» .
Futuro &Modelli Pressione, comunque, ne ha anche Montella in chiave futura, ma sui suoi modelli da apprendista allenatore sceglie la linea dell’equidistanza. «Mourinho o Guardiola? Sono due grandi che ottengono dei risultati con obiettivi diversi, questo molto spesso dipende anche dai giocatori che hai a disposizione. Ognuno, però, credo che debba essere se stesso. Da giocatore, forse, avrei voluto tutti e due, proprio per la loro diversità. C’è un cambio generazionale? Penso che l’allenatore venga scelto per le sue competenze e non certo per la sua data di nascita, perché talvolta può essere un vantaggio, talvolta invece no, proprio come per i calciatori: ce ne sono di bravi e meno bravi a prescindere dall’età» . Titoli di coda sulle polemiche per il no ai tifosi della Roma residenti nel Lazio per la trasferta di Coppa Italia a Milano. «Argomento delicato e lascio volentieri spazio ai nostri dirigenti. Sicuramente, però, sarebbe un peccato perché in una partita così importante rappresenterebbe un handicap per noi e anche per l’essenza del calcio. I tifosi, statistiche alla mano, sono sempre meno. Perciò a partite così importanti e così belle, sarebbe opportuno far assistere tutti» . Sì, sarebbe bello.