GAZZETTA DELLO SPORT – Non è un portiere, è un muro. La Roma ci sbatte il muso un’altra volta e si fa male. Meno di un anno fa, quando l’impatto con la Sampdoria fu violento, drammatico, i danni irreparabili, lo scudetto da buttare. Ieri sera, il frontale con la Juve ha «soltanto» rovinato la rincorsa alla Champions. Uno scherzetto da 20 milioni di euro. «Roba da Matri» , diceva uno striscione juventino. L’anno scorso, fu una «roba da Pazzini» . Più che altro, sono sempre partite da Storari. Un romanista? Una maledizione. Lui fa solo il suo mestiere, ma qui lo fa sempre meglio. Se l’Olimpico fosse un luna park, i romanisti tornerebbero a casa con le braccia cariche di peluche. Nel tiro al bersaglio al contrario, Storari trionfa sempre. Ieri sera si è fatto cogliere tre volte: da Vucinic, da Totti, da De Rossi. «Tre grandissimi interventi, Storari è un ottimo portiere, è passato dal nostro vivaio, mi pare che lo abbiamo cresciuto bene…» , prova a sdrammatizzare Vincenzo Montella. Quasi quasi converrebbe comprarlo, altro che Buffon. Anche perché «Gigi — assicura Gian Paolo Montali — l’anno prossimo resterà un nostro avversario» .
Missione possibile La strada ieri pareva spianata, l’aveva liberata nel pomeriggio Bertolacci, un romanista vero. Con una doppietta aveva tolto di mezzo l’Udinese per far passare la Roma. «Già, si era messa bene — ammette l’allenatore giallorosso —, era un’occasione ghiotta, potevamo avvicinare l’Udinese, metterle pressione e giocarci sabato lo scontro diretto. Così, la corsa al 4 ° posto resta una missione difficile, ma non impossibile. Sei punti in 7 partite sono recuperabili» . Thomas DiBenedetto si aspettava un battesimo diverso. Appena atterrato a Miami, si è collegato con l’Olimpico e al fischio finale ha parlato da presidente, spargendo ottimismo. «Dobbiamo dimenticare questa partita e guardare avanti. Sono convinto che la squadra potrà recuperare i sei punti che la dividono dal 4 ° posto e centrare la qualificazione alla Champions, obiettivo per noi fondamentale. Mancano ancora 7 gare e i risultati delle avversarie ci danno speranze» .
Tirata d’orecchie Rosella Sensi resta in silenzio, il passaggio di consegne ieri si è celebrato pure davanti ai microfoni. Montella sa già cosa lo aspetta. «Una settimana in cui si dirà e scriverà tutto e il contrario di tutto: che cambieranno presidente, dirigenti, allenatore, giocatori— dice polemicamente—. Noi proveremo a isolarci per preparare al meglio la sfida di Udine» . Anche perché ieri, nonostante l’indifferenza mediatica, qualcosa non ha funzionato. «Ci hanno punito gli episodi, dobbiamo accettarli. Abbiamo colpito una traversa subito prima di subire il 2-0. Ma la squadra era troppo lunga e nella ripresa troppo stanca» . Tutti colpevoli, qualcuno di più. «Da Vucinic e Menez mi aspetto sempre qualcosa in più: hanno talento eccezionale, ma devono essere più decisi quando capitano certe occasioni e se non capitano devono andarsele a cercare, oppure non cercare sempre di risolvere le partite da soli» . Borriello scalpita.