Roma-Morata, la palla passa ai Friedkin. Ieri è stata una giornata importante per il futuro dello spagnolo, con la Roma che dopo l’incontro con il suo agente ha ben chiari i contorni dell’operazione economica necessaria per portare a Trigoria l’attaccante che Mourinho ha messo in cima alla lista dei suoi desideri.
Non c’è stata la fumata bianca, ma nemmeno nera perché ora la Roma è “padrona” del proprio destino. Morata, infatti, ha da giorni dato la sua disponibilità a vestirsi di giallorosso, e ieri il suo procuratore Juanma Lopez ha incontrato Tiago Pinto per definire i contorni e i costi dell’operazione.
Come scrive il Corriere della Sera, due i nodi da sciogliere: l’ingaggio del calciatore e il prezzo del cartellino. Per quanto riguarda lo stipendio, lo spagnolo – che non può beneficiare del decreto crescita – chiede 5 milioni netti a stagione, una cifra che avrebbe un impatto importante sul bilancio della Roma.
Lo step successivo è il prezzo del cartellino: l’agente ha rassicurato Tiago Pinto sul fatto che il costo è di 12 milioni, frutto di un “gentlemen agreement” tra il calciatore e l’Atletico Madrid. Ma bisognerà anche in questo caso trovare la formula per accontentare tutti. La situazione si risolverà nelle prossime ore perché Morata si è preso due giorni di tempo per dare una risposta definitiva – c’è sempre l’Inter in agguato e anche la Juventus è alla finestra – ribadendo però che la Roma è la sua prima scelta. Dall’altra parte c’è bisogno che i Friedkin diano il loro via libera all’acquisto.
Sarebbero i primi soldi spesi in questa sessione di mercato, dopo gli arrivi a parametro zero di Aouar, NDicka e i prestiti di Diego Llorente e Kristensen.
La vicenda Morata ha messo in secondo piano la trattativa con gli inglesi del West Ham per l’altro centravanti Gianluca Scamacca, trattativa che al momento è congelata ma potrebbe riaprirsi se i Friedkin decidessero di non concedere l’extra bonus per lo spagnolo ex juventino o se Pinto riuscisse a piazzare Belotti.