Josè Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Salernitana:
Come si riparte? Si aspettava di non avere ancora un rinforzo in attacco?
“Abbiamo lavorato bene, direi molto bene, arriviamo praticamente con 40 giorni di lavoro, dove praticamente tutti i giocatori hanno fatto il 100% del lavoro o molto vicino, pochissimi problemi, neanche quei piccoli problemi che di solito si hanno d’estate. Arriviamo domani senza nessun infortunato, abbiamo due giocatori importanti squalificati, però arriviamo bene. Approfitto dell’opportunità per ringraziare tutto lo staff e i giocatori, perchè abbiamo lavorato molto molto bene. Abbiamo migliorato diversi aspetti del nostro gioco, ovviamente Renato e Paredes che sono arrivati questa settimana, possono aiutarci, perchè sono giocatori di qualità, ma essere pronti per giocare con noi nella squadra, sul piano tattico, non ancora. La situazione dell’attaccante la sappiamo tutti, per me venire qui a piangere non ha senso, non varrebbe la pena. Sappiamo tutti che dal momento che abbiamo perso Tammy il 4 giugno, tanto tempo fa, non abbiamo ancora fatto niente per compensare questa situazione. Lo sappiamo tutti noi. Il direttore e la società fanno il possibile per trovare delle soluzioni, io alleno i giocatori che sono a disposizione e chiedo una volta in più, ai nostri tifosi, di giocare con noi in attacco domani, abbiamo bisogno di loro. Abbiamo questo problema, abbiamo due titolari fuori che sono fondamentali per noi, quello che possiamo fare è lavorare al meglio per questa partita come abbiamo fatto. I tifosi possono aiutarci una volta in più, è fantastico avere uno stadio pieno a metà agosto con un caldo incredibile. Chiedo anche a quelli che sono arrabbiati perchè non ci saranno bandiere in distinti sud che entrano con 10 minuti di ritardo, di entrare prima, con o senza bandiera, abbiamo bisogno di tutti. Mi fido dei ragazzi. Con queste difficoltà, domani ci saremo”
La Salernitana? Che partita si aspetta?
“E’ una squadra con il potenziale per arrivare in Europa, ottimo allenatore, rosa di grande esperienza, l’anno scorso tanti risultati positivi, non hanno vinto tanto, ma hanno perso pochissimo. MI aspetto una partita difficile, però quale partita è facile in serie A? Nessuna. Non potrò mai dire di aspettarmi una partita facile. Mancherà Lorenzo, Paulo, ma è ripetere cose che sappiamo. Il mondo del calcio ancora mi stupisce, siamo ancora tanto indietro, perchè iniziare una competizione con l’obiettivo di renderla di altissimo livello, avere giocatori squalificati per accumulo di cartellini gialli è una cosa antica, vecchia. Se fosse per espulsione ok, ma fare una somma di gialli che poi ti porti all’anno successivo, quando c’è l’obiettivo di alzare il livello di interesse, ci saranno 10-11 squalificati, è una roba fuori moda”
Cosa si aspetta da Paredes e Renato Sanches? L’addio di Matic?
“Del signor Matic, dovrebbe dire lui qualcosa se vuole dire qualcosa. Ho sentito le parole del ds del Rennes e dopo quelle non ho da sentire altro. Lui ha detto che negoziava con Nemanja da più di un mese, che vuoi che aggiunga di più. Sono contento per Paredes, per non dire molto contento, mi piace da tanto tempo, lo scorso anno non ha avuto una stagione positiva, l’unica cosa positiva è la Coppa del Mondo per lui, ma alla Juve non ha fatto bene. Pre stagione inesistente, ha lavorato con un piccolo gruppo a Parigi, senza lavoro di gruppo, senza amichevoli, però è arrivato in una condizione molto positiva principalmente mentale, vuole aiutare, partirà dalla panchina ma sono convinto che domani ci possa dare una mano, magari non molti minuti, mi piace il suo modo di pensare calcio in quella posizione”
E’ stato scritto tanto del suo rapporto con la Roma, del suo incontro con Friedkin. Vi siete parlati? Avete pianificato qualcosa? Avrà quello che desidera?
“Speriamo alla fine del mercato di poter valutare in maniera globale quello che è stato il mercato. E’ difficile di valutarlo adesso, però tante cose che sono state fatte sono state fatte bene, direi molto bene. Fare 30 milioni in modo veloce sotto grande pressione a giugno, penso che il direttore e la società abbiano fatto bene. Non mi metto da parte, perchè ho dato un contributo importante per far crescere il valore di alcuni giocatori che da 0 hanno permesso di aiutare il club a salvare una situazione limite, ma grande lavoro fatto dalla società. Con le limitazioni che abbiamo come club per gli aspetti economico-legali si è fatto un ottimo lavoro, era molto molto difficile fare meglio. Nell’analisi vostra che qualche volte è molto critica e a volte è ultra positiva, direi che un po’ di equilibrio serve. Per esempio Paredes, Renato e Aouar sono tre giocatori che mi piacciono, però quante partite ha giocato Aouar l’anno scorso? Pochissimo, era in scadenza, aveva problemi col club. Leandro abbiamo detto una stagione non top, Renato nell’ultima stagione ha avuto tanti infortuni. Sono giocatori che mi piacciono ma devono essere preparati, tutelati e bisogna lavorarci. Non facciamo paragoni con altri club che hanno fatto investimenti enormi, su giocatori molto forti. Llorente e Ndicka sono contento. Diego abbiamo capito lo scorso anno che poteva essere al nostro livello, Ndicka ha bisogno di imparare i nostri meccanismi difensivi, non sa ancora farlo, ma la società ha fatto bene. Mi fa male al cuore leggere certe analisi su Ibanez: è troppo facile parlare di Ibanez e dire che ha sbagliato un paio di partite importanti come i derby, ma sarebbe più onesto dire che è stato fantastico per noi: il difensore più veloce, il più pericoloso su palle inattive, il più bravo nella pressione alta. A volte leggo che sono andati via giocatori non importanti. Al di là dell’attaccante, società e Tiago hanno fatto un bellissimo lavoro. Ovviamente non posso dire che sono super contento, perchè per me il campionato inizia domani non il 31 agosto, è difficile, ma ho rispetto e sono tranquillo. Non sono arrabbiato, non litigo con nessuno, cerco di essere positivo qua dentro, sono positivo anche perchè i giocatori hanno bisogno della mia positività. Sono convinto che la società voglia quello che voglio io. Non siamo su due lati opposti del fiume, siamo insieme, l’allenatore sono io e domani quando entriamo in campo, con Stefano Rapetti che sarà in panchina”
Con i Friedkin c’è stato un confronto progettuale?
“Il presidente non sarebbe contento se parlassi del mio rapporto con lui, di quante volte ci siamo parlati, quante volte ci siamo visti. E’ una persona ultra riservata, non gli piace che si parli di lui. Io sono un suo dipendente, non è giusto che parli di questo”
La Roma ha incassato dei soldi in queste settimane. Le è stato spiegato perchè ancora non è stato investito?
“Ci sono numeri di cui non ho ancora capito molto bene. Questa situazione del FFP e l’accordo che la Roma ha firmato con l’UEFA ci sono dei punti che non ho ancora ben capito, principalmente quando ci si paragona ad altri club con situazioni similari alle nostre col FFP per non parlare di squadre che sembra che giochino in un universo parallelo. Come allenatore non è il mio compito capire i numeri o fare commenti su questo. Io lavoro con i giocatori che ho a disposizione, mi devo fidare della parola del direttore e della società, che non finiremo il mercato senza trovare soluzioni in attacco. Qualche settimana fa scherzando ho detto se arriva Mbappe il 31 agosto arriva in ritardo, ovviamente scherzo ma siamo in ritardo. E’ una cosa che sappiamo tutti internamente, dalla proprietà in giù. Se non hanno trovato soluzioni, non hanno potuto, non hanno avuto la stessa capacità o successo che hanno avuto con altri giocatori in altri ruoli. Io aspetto ma intanto devo giocare domani, dentro la mia stanza, fidandomi della gente che c’è qui, è una cosa che facciamo dalla prestagione, non sono andato in alcune amichevoli ne in panchina, ne nello spogliatoio, abbiamo preparato i giocatori a questo scenario, i giocatori si sono allenati molto molto bene. Vediamo se prossima settimana succede qualcosa, se non succede andiamo a Verona con la nostra mentalità, uniti e iniziamo da domani”
Il cambiamento tattico con il centrocampo a tre, due attaccanti più accentrati. E’ un sistema che può darvi cosa di diverso? Pellegrini e Aouar insieme?
“Possono giocare, dipende tutto dal momento, dall’avversario e dal loro momento di forma. Al di là dei nuovi, chi c’era prima sa che possiamo cambiare più sistemi di gioco. A centrocampo abbiamo tanta gente multifunzionale. Non abbiamo un solo giocatore che sa giocare in una sola posizione. Bryan da 6 o da 8, Aouar Lorenzo da 8 o da 10, Renato è un vero 10, Paredes 6 o doppio pivot, Bove 8 o doppio pivot, ci danno tante possibilità”
A livello UEFA e in Italia sembra esserci stato un problema politico nei confronti del Mourinho allenatore. E’ stata fatta qualche valutazione da parte sua in questo senso? Può esserci un problema arbitrale per te e la Roma?
“Una cosa è la Roma, una cosa sono io. Per me la situazione è semplice: se è politico o no, non voglio entrare, a me solo interessa una cosa, che è il campo. Il campo, la partita, arbitri, Var, IV uomo e panchina. La unica cosa che mi interessa a me è uguale agli altri: onestà. “A me non piace Mourinho” non mi interessa, nella partita guardo Mou, Paulo Sousa, Roma o Salernitana, tutti uguali. A me interessa che gli arbitri guardino noi come gli altri e viceversa, tutti uguali. Non sono troppo preoccupato di questo. L’arbitro fa parte del gioco, il terreno di gioco, la nostra panchina è uguale agli altri. Lo stesso comportamento si permette a uno o all’altro. Voglio uguaglianza e se sarà così avremo la stagione perfetta”
Le è piaciuta la risposta del gruppo alla vicenda di Matic? Come si sono inseriti i nuovi?
“L’uscita del signor Matic nessuno se lo aspettava, ma la Roma ha avuto una risposta immediata e fantastica. Matic ha giocato per noi 50 partite, 75%, grandissimo giocatore, era molto importante per noi. Lo abbiamo perso, ma vengono Paredes e Renato Sanches, non peppino e tonino. Il problema è quando uno va e non arriva nessuno. I due nuovi non sono preparati al massimo livello, ma se li recuperiamo al top della condizione fisica e mentale hanno grandi qualità e qui non è che perdiamo qualcosa. Il gruppo è sempre stato un gruppo fantastico, la gente che va via, lo fa piangendo, il contatto con Sergio Oliveria, Veretout, Volpato, Tahirovic, o Diawara è quasi ogni giorno, siamo ancora famiglia. E’ andato via uno, sono entrati altri e la famiglia prosegue. Benvenuto a quelli che sono arrivati, che possano capire subito la nostra dinamica di gruppo e andiamo insieme”.