Le parole di Mourinho al termine del match vinto dalla Roma 3-0 contro la Sampdoria:
C’è stata anche difficoltà al di là del risultato. E’ soddisfatto?
“Sono soddisfatto, nel primo tempo 11 vs 11 sullo 0-0 era frustrante perchè abbiamo creato gioco, abbiamo avuto due opportunità chiarissime, era dura chiudere così. All’inizio della ripresa con l’espulsione loro sono andati un attimo in difficoltà, abbiamo fatto gol ma per 10-15 minuti non abbiamo avuto l’ambizione di aumentare intensità e qualità per raddoppiare. In quel momento lì anche se con un uomo in meno si sono avvicinati con pericolo e quando non stai in un momento ultra positivo, tutto è più difficile. Poi abbiamo cambiato con Solbakken più fresco e Dybala più dentro, abbiamo avuto più controllo e fatto due gol. Avevamo bisogno di vincere dopo due sconfitte”
Wijnaldum?
“Sì molto bene, non mi piace molto parlare dei singoli, ma quello che mi ha soddisfatto di più è Llorente che ha avuto una grande evoluzione, giocando a quattro dove non abbiamo la nostra routine e insieme a Smalling ha giocato molto bene, ci abbiamo lavorato per una settimana e mi ha colpito la sua prestazione. Wijnaldum anche ha fatto molto bene”
Giocare a 4 è una possibilità da riproporre?
“Vediamo, dipende da avversari e dai giocatori che abbiamo a disposizione, di solito come allenatore penso sempre di mettere in campo i migliori, anche per questo motivo quando si pensava di giocare a tre con Celik mi sono detto che lo poteva fare ma non ci ha mai giocato, abbiamo pensato fosse più giusto scegliere altra formula. Diego Llorente con la palla tra i piedi ha più qualità rispetto a tutti gli altri centrali, ha un’uscita più pulita, mi è piaciuto molto, concentrato difensivamente, penso che ha perso solo una volta Leris con Spinazzola che lo ha tenuto in gioco, ma in generale ha sempre fatto molto bene”
Stankovic l’ha ringraziata per quei cori che lei ha stoppato?
“Non mi deve ringraziare, l’ho fatto per un grande uomo e un grande amico, lo rifarei per altri. Sono stato insultato tante volte in modi diversi in tanti stadi, ho costruito intorno a me un muro di protezione, Deki ha fatto lo stesso, però ha figli e famiglia e non è bello. I nostri tifosi sono fantastici, però in quel momento lì ho pensato che potessero seguire un mio istinto e un mio amico non si tocca”
Maturi i tempi per un incontro con i Friedkin?
“E’ il loro club, devono stare qui quando sono felici di stare e possono stare ovviamente. Sono contento che siano venuti, io faccio il mio lavoro non devo commentare altro. Spero vadano a casa felici, ma io lavoro per loro”
Sempre a fine stagione o anche prima?
“Della prossima partita se ne parla la prossima settimana”
MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA
Ci sono state indiscrezioni sulla sua scelta di restare alla Roma anche il prossimo anno. Venerdì poi ha detto parole molto belle sui tifosi. “Quando vai all’Università Gregoriana accanto a un cardinale puoi solo avere belle parole, non puoi dire cose brutte. Avrò sempre belle parole per questi tifosi. Anche oggi ne abbiamo parlato prima della partita, la gente merita lo sforzo, che noi aldilà dei professionisti siamo anche romanisti nel senso di capire quello che loro sentono. Si è costruito qualcosa di bello con tutti questi record di gente allo stadio, sempre sold out. Anche nei momenti in cui i risultati non erano fantastici. Oggi è arrivato dopo due ko di fila, la gente viene sempre ed è molto bello. Per quello che si scrive di me, l’unica cosa che posso dire è ripetere: del mio futuro, del mio stato di anima, parlo solo a casa. E a volte neanche a casa, mi chiudo in me stesso, non parlo con gli amici, con i compagni, con i giornalisti. Se qualche mese fa il nostro Ceo Berardi ha detto che era sicuro che sarei rimasto era una sua interpretazione. Se Zazzaroni ha detto quella cosa è interpretazione sua. Io di questo non parlo con nessuno. La mia situazione è chiara: ho ancora un anno di contratto. Il calcio è calcio, a volte i contratti non sono la cosa più importante. Ma è tutto bello, tranquillo, sempre con l’obiettivo che la prossima è la partita più importante. Con questo spirito che noi non siamo solo professionisti, ma dobbiamo avere qualcosa in più”.
“Vogliamo sempre migliorare. Dopo l’1-0 non abbiamo giocato per chiudere tutto. Un po’ di stanchezza, ritmo basso anche di testa, palle perse, con i giocatori a centrocampo abbiamo perso alcuni palloni. Non sentivamo grande pericolo, ma quando sei basso e giochi solo in vantaggio 1-0 la partita è aperta. Quando abbiamo cambiato abbiamo migliorato. Il secondo gol non arriva a caso, ma come conseguenza di un miglioramento. Solbakken aperto a destra su Augello, che non poteva andare alto. Sulla transizione nostra dopo palla recuperata avevamo superiorità, poi Dybala alto ci ha dato sicurezza. Poi la partita era finita anche senza il 2-0”.
Potrà riproporre ancora la difesa a quattro? “I giocatori che abbiamo sono questi. Cristante è ovviamente un’altra soluzione per giocare in questo sistema a centrocampo. Mancini, Kumbulla, Ibanez, Smalling e Llorente, di cinque ne giocano due e agli altri sono in panchina. La costruzione della difesa a tre è stata una necessità, di nascondere i problemi e di utilizzare i giocatori più bravi in quel momento. E la squadra è cresciuta così. Mi è piaciuta la coppia Smalling-Llorente, perché Diego ha un’altra cultura col pallone, gioca meglio tra le linee, gioca meglio lungo. Zalewski non è un terzino di una difesa a quattro. Sono pochi gli allenatori che possono giocare sempre come vogliono e possono prendere i giocatori perfetti per come gli piace di più giocare. Ci sono altri allenatori come me che si devono adattare a quello che abbiamo. Oggi era più importante di tutto vincere perché venivamo da due sconfitte di fila”.
C’è stato qualche fischio per Abraham: è in crisi psicologica? “I fischi a volte sono dubbi, non so se fossero per lui o per me per il cambio. Magari c’era una percentuale di gente che fischiava lui e altri me. Alcuni magari pensavano che lui non avesse giocato bene e altri pensavano che potesse fare gol e che lo stupido allenatore lo avesse cambiato. Gli attaccanti, anche se noi diciamo sempre che non è solo una questione di gol, vivono per il gol ed è molto importante per la loro autostima. E lui non li sta facendo. Magari soffre per questo, ma vinciamo insieme e perdiamo insieme. Ha fatto il suo, dopo è entrato Belotti fresco senza il pericolo del secondo giallo come Abraham. In un pomeriggio di difficoltà senza quattro giocatori squalificati, si è visto oggi l’Udinese che ha giocato con 3-4 giocatori squalificati (ha perso 3-0 a Bologna, ndc). È dura per squadre come noi e l’Udinese quando hai infortunati. In questo caso siamo riusciti a prendere punti”