Una volta arrivato in conferenza stampa, le ha suonate a tutti alzandosi dopo tre domande perché atteso da un aereo che lo doveva portare a Londra.
Come scrive il Corriere dello Sport, quando gli è stato chiesto conto di un campionato deludente, e della Champions che può arrivare ormai soltanto dalla meravigliosa finale di Europa League, Mourinho ha avuto un sussulto: “Io non ho mai detto che l’obiettivo della Roma fosse la Champions League. Sarei stato irresponsabile”.
Però, lo ha annunciato pubblicamente il general manager, Tiago Pinto: “Il problema è suo, non mio. Con Tiago siamo amici ma abbiamo opinioni diverse. Io penso che con investimenti sul mercato da 7 milioni andare in Champions non sarebbe neanche un miracolo. Sarebbe la discesa di Gesù Cristo in Vaticano”. Al di là dell’iperbole di stampo mistico, si intuisce la ragione per la quale le strade tra Mourinho e la Roma si dovrebbero separare alla fine della stagione.
Frecciate dritte anche a Pairetto, arbitro di Udinese-Lazio e dell’incredibile Spezia-Lazio dello scorso campionato (“Come sempre ha fatto bene il suo lavoro, è stato bravo”), e alla giustizia sportiva: “Così il campionato perde validità. Lo dico anche per la Juventus, che si vede assegnare e togliere dei punti. Se io avessi saputo che avrebbero dato questa penalizzazione, a Monza o a Bologna avrei potuto fare una gestione diversa del campionato. Adesso è troppo tardi per certe valutazione. E mi dispiace per i professionisti della Juventus, da Allegri ai giocatori, che pagano colpe dei dirigenti o del club dopo aver meritato i punti sul campo”.