«Non potrei mai allenare il Milan, anche se un professionista non dovrebbe mai dire mai. I miei anni in Italia sono stati molto difficili, ma resta grande la mia passione per l’Inter e gli interisti. Il mio futuro? L’Inghilterra rappresenterà sempre il futuro per me». Così Josè Mourinho parla a Radio2, a tutto campo, dal suo passato al suo futuro, dal rapporto con l’Italia a quello con l’Inghilterra, dall’amore per i tifosi interisti al rispetto per quelli milanisti. Mourinho definisce la sua esperienza italiana «una storia incredibile, perfetta, un sogno». Però ammette che sono stati due anni molto difficili: «Resto col ricordo della passione per l’Inter e gli interisti ma preferisco dimenticare le cose negative». Della scelta di Leonardo, passato all’Inter dopo lunga militanza al Milan, dice che «un professionista non può, non deve mai dire mai». «Ho un grande rispetto per la società Milan e non ho mai avuto problemi con i suoi tifosi», spiega. Poi torna sui suoi anni all’Inter e del suo rapporto, che continua e «che voglio conservare per sempre. Giocare contro l’Inter, sulla panchina del Real Madrid, sarà molto difficile per me». Fare lo stesso dalla panchina del Milan? «Mi sembra praticamente impossibile» taglia corto Mourinho. L’allenatore del Real minimizza, poi, sul presunto attentato dei giorni scorsi all’aeroporto de La Coruna. «Non so se si possa parlare di attentato – dice – non l’ho visto. So soltanto che uno dei ragazzi della sicurezza che era vicino a me si è fatto male. I tifosi vogliono il contatto fisico, la foto, le strette di mano e qualche volta c’è frustrazione nella gente che attende la squadra». Che cosa farà Mourinho l’anno prossimo? È possibile che torni ad allenare in Inghilterra? «L’Inghilterra è stata per me un’esperienza di tre anni incredibile per il modo di vivere, per il tipo di calcio, per il rispetto, il fair play, la vita sociale, la tranquillità – conclude Mourinho – Tutto mi è piaciuto tanto e per questo l’Inghilterra rappresenterà sempre un futuro per me Quando? Non lo so, però dalla vita sociale al calcio tutto in Inghilterra è stato per me fantastico».