Mourinho sa di averla scampata per il rotto della cuffia. E sa che uscire con una squadra modesta come il Vitesse sarebbe stato traumatico, soprattutto a ridosso del derby. E alla fine il volto resta tirato, ma l’animo sollevato. Come scrive la Gazzetta dello Sport, poi Mourinho passa all’analisi del match. Che, inevitabilmente, non è piaciuto neanche a lui impossibile da negare. «Noi abbiamo dei limiti a diversi livelli – continua Mou – Ma qualche mese fa tutti dicevano che non sapevamo controllare un risultato, basti pensare alla partita di Sofia o al disastro con la Juve, adesso invece si parla della nostra capacità di saper resistere. È una buona qualità, ma non è eterna. Di positivo c’è che sull’1-0 loro pensavano ai supplementari, noi no». Scampato il pericolo, Mourinho prova a spiegare perché la sua Roma è stata ancora una volta così brutta. «Abbiamo preparato la partita per vincerla. Fino allo svantaggio eravamo in controllo, nella ripresa abbiamo perso troppe palle semplici, soprattutto i terzini, e non abbiamo avuto un possesso sicuro. I miei difensori hanno fatto bene, El Shaarawy poi non giocava da quinto ma da terzo attaccante. Mi dispiace per il Vitesse. Non è una qualificazione meritata al 100%, perché loro hanno fatto tanto nelle due partite. Ma pensiamo al derby. Sarri starà fumando, mentre io vado a casa a pensare come recuperare i giocatori».