Mourinho, serve la svolta: “I giocatori sono con me”

Mourinho, serve la svolta: “I giocatori sono con me”

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La Roma deve cancellare la sconfitta con l’Inter e il pareggio casalingo con il Genoa. Non è stata una settimana positiva per la Roma di Mourinho, visti anche i risvolti extracampo delle ultimi 72 ore. Non sono stati giorni sereni per il tecnico giallorosso, che in conferenza stampa ha visibilmente palesato del nervosismo, come dimostra la frase “Se non mi fate domande sul Sassuolo mi alzo e me ne vado”, anche se poi non ha voluto rispondere alle domande dirette sui neroverdi. Nonostante l’immenso credito di cui gode con la tifoseria, anche Mourinho sa che prima o poi dovrà dare una sterzata alla squadra e alla stagione della Roma. Se non fosse stato lo Special One, qualsiasi altro allenatore con un rendimento come il suo sarebbe se non contestato, fortemente discusso. Mourinho gode di una vera e propria immunità, che nasce dalle sofferenze passate dei romanisti. Le sue parole in conferenza: “Ovviamente non sono contento della stagione, mi aspettavo di più. C’è la Conference, che non è la Champions ma ci giocano squadre di grande qualità”. Qualità, aspetto in cui il Sassuolo per Mourinho è superiore alla Roma: “Io non posso costruire dal basso, loro invece sì con Maxime Lopez e Ferrari. Hanno una grande qualità e sono superiori in qualcosa”. La ricostruzione sul mercato dovrà essere netta e ampia, a iniziare dal regista che Tiago Pinto non è riuscito a portargli.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, oggi Mourinho potrebbe decidere di cambiare modulo e dovrebbe optare per il 4-3-3: “Ma se giocheremo con tre punte dovremo lavorare bene sulle fasce”. Il tecnico poi torna sullo sfogo di fine gara contro l’Inter: “Io da sempre ho degli sfoghi, ma quello che mi sono detto con la squadra resta negli spogliatoi. Non lo dico pubblicamente, anche se non posso negare di aver parlato con i ragazzi. Ma nessuno si è offeso. Anzi, i giocatori mi hanno detto che gli piace come lavoro. Io non ho segreti, parlo in faccia e loro non vogliono che cambi”. Da oggi bisogna cambiare marcia, perché come ha detto anche lui: “Perché per me arrivare ottavo o nono fa differenza”

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