Mourinho: “Smalling ha dolore e si tira indietro, difficile rientro prima del...

Mourinho: “Smalling ha dolore e si tira indietro, difficile rientro prima del 2024. Pellegrini pronto, Sanches no. Dobbiamo dare di più per la gente”

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Europa League Conferenza Stampa: Josè Mourinho / Riccardo Pagano

Josè Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Udinese

Udinese difficile da affrontare. Sarà fondamentale il ritorno della qualità di Pellegrini nel possesso palla?
“L’importante è la qualità collettiva del possesso palla. Dobbiamo stare attenti alle loro ripartenze, sono veloci, se perdiamo palla in zona pericolosa siamo più aperti. Noi siamo migliorati, abbiamo maggiormente il possesso del pallone. Pellegrini è sempre importante per noi. L’Udinese ha tutto, ero sorpreso dalla posizione di classifica perché è una squadra con potenzialità, se giochiamo bassi e regaliamo loro il pallone possono farci male, sono forti su palla inattiva, Samardzic e Walace sanno calciare dalla distanza. Partita veramente difficile”.

Quanto è cambiata l’Udinese rispetto alla passata stagione?
“Ha perso giocatori importanti, ma conosciamo il gruppo e per loro non è un problema vendere calciatori come Beto e Becao. Hanno preso Kabasele che ha giocato tanti anni in Premier, hanno esterni veloci ed è tornato anche Pereyra. L’Udinese è sempre l’Udinese anche se in estate le piace fare soldi”.

52 partite saltate dagli infortunati. A che punto è Smalling? Cosa ne pensa, si aspetta di più dal giocatore?
“Questo numero è vero, ma si concentra soprattutto su 3/4 giocatori. Alcuni hanno giocato sempre e sono quelli che hanno una storia clinica pulita come Cristante, Mancini, Rui Patricio, Bove. Smalling, Sanches, Pellegrini, ogni tanto Dybala e Spinazzola, fanno parte dell’altro gruppo. I giocatori sono professionisti, fanno di tutto per stare bene. Noi lavoriamo tanto insieme e pensiamo che stiamo facendo un ottimo lavoro. Smalling? L’infortunio c’è. Ci sono persone che hanno più capacità di sopportare il dolore e Smalling non è un ragazzo che sa giocare soffrendo, si tira un pochettino indietro. Il suo infortunio è difficile, è una grande frustrazione per me perché è nel ruolo in cui abbiamo necessità. Dobbiamo avere pazienza, non devo massacrarmi così come non devo farlo con lui. Vediamo quando torna, nell’ultima settimana non ha fatto neanche un minuto fuori dal dipartimento medico, non sa neanche se fa freddo o caldo. Questa però è stata la prima settimana senza dolore, abbiamo programmato che la prossima settimana possa tornare in campo con il preparatore atletico. Non mi aspetto Smalling nelle prossime 2/3 settimane, è in ritardo”.

Se lo aspetta prima del 2024?
“Ni, speriamo”.

E’ necessario avere empatia anche con la proprietà? C’è empatia con i Friedkin o non è importante?
“Dipende da come la vedi. Con la squadra lavori ogni minuto, si sta insieme, è come una famiglia. Con la proprietà è diversa, sono a un livello superiore rispetto a me. Io sono pagato per non creare problemi alla proprietà, si deve fidare del mio lavoro. L’altro giorno mi hanno chiesto l’ultimo volta che avessi parlato con Friedkin, se tu oggi mi chiedi quando ho parlato con loro è stato ieri. Noi lavoriamo. Non ho parlato di contratto”.

È arrivato il momento che la squadra dia quello che deve hai 62mila tifosi sempre presenti?

“Sono totalmente d’accordo sul fatto che dobbiamo dare di più. Io non mi stanco mai di parlare di questo qui, che con questo tipo di tifosi e club non deve avere limiti su quello che dai ma sempre di più. Abbiamo avuto risultati negativi ma mancanza di rispetto verso la gente mai. Dobbiamo dare qualcosa di più, in casa di solito riusciamo a farlo, fuori casa ci manca un po’ di mentalità che ho sempre però avuto nella mia carriera che è quello di godere dell’antagonismo di giocare fuori casa. Non penso che godiamo molto di questo, gli piace più il conforto di casa. Ho avuto squadre che dentro il pullman provocava la gente fuori per farci esaltare di più. Dobbiamo migliorare anche su questo livello”.

C’è correlazione tra chi gioca e chi manca? Come sta Renato?

“Si certo. Tu pensi un tipo di squadra e fai poi fatica quando non c’è continuità. Se tu metti la qualità di organizzazione di Paredes e quella tecnica di Renato, se metti li metti insieme i due è una cosa diversa. Sia più bravi con Paredes in fase di gestione e organizzazione, con Renato in fase offensiva. Con la Lazio mi è mancato il cambio di velocità, abbiamo messo più volte più nella loro area rispetto a loro ma ci è mancata quella esplosività. Renato per due settimane ha interrotto il suo recupero perché ha avuto un piccolo problema, si è allenato con la squadra solo ieri. Non ha avuto continuità e lui ne ha bisogno. Renato non è infortunato, ma domani non ci sarà neanche in panchina”

Resta questa una squadra poco protetta?

“La gente vicino a me sa tutto quello che io penso non mi risparmio né elogi né critiche nel lavoro sono un libro aperto. Tutti sanno tutto e non so se questa è un pregio o un difetto”.

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