CONFERENZA STAMPA – Queste le parole di Josè Mourinho alla vigilia di Roma-Fiorentina:
E’ stata una trasferta lunga e dispendiosa. Come ha visto la squadra oggi?
“Le vittorie aiutano a recuperare, quando si vince la stanchezza non è la stessa di dopo una sconfitta, questo è stato un aiuto. Nessuno infortunio giovedì, ne piccoli infortuni. Stiamo bene, siamo pronti, abbiamo ovviamente giocato 48 ore fa, ma il calcio di oggi è così, si gioca ogni tre giorni, ho una rosa che può aiutare in momenti di difficoltà ma siamo all’inizio, abbiamo bisogno di giocare, abbiamo avvertito la differenza col Trabzonspor che hanno giocato tre partite già. Non farò tanti cambi per questa partita, domani è la seconda, poi con il ritorno di coppa e la Salernitana vedremo. Pensiamo solo a domani e alla nostra evoluzione”
Ha parlato dell’aiuto del pubblico in vista di giovedì prossimo. Domani si va verso il tutto esaurito in base alle norme consentite. Quanto può aiutare il pubblico della Roma a ridurre quel gap con le big?
“I tifosi possono ovviamente aiutare, ma possono anche giocare, che è un modo diverso di andare allo stadio. Qualche volta sono lì, altre volte sono lì per aiutare, qualche volta sono lì per giocare. Spero che vengano per giocare con noi, perchè possono farlo. E’ facile capire che qui la passione è tremenda, me ne sono accorto da avversario quando sono venuto qui. Mancano tante le partite vere, perchè da un anno o più la gente non va allo stadio. Se facciamo la formula passione + quello che manca, sono convinto che verranno per giocare e per gli avversari sarà più difficile”
Dice che le manca qualcosa, lo dice come stimolo alla società o per mantenere i piedi ben saldi in terra?
“L’ho detto qualche giorno fa, oggi quello che mi manca sono i tre punti di domani, unica cosa che mi manca oggi. Sono tre punti che stanno lì a disposizione, come li vorrà la Fiorentina li vogliamo noi. Questo è l’unica cosa che mi fa pensare, vogliamo vincere, però capisco la sua domanda. Posso dire e spero si chiuda qui, ho cercato di spiegare al meglio possibile le dinamiche del nostro mercato, che è stato di reazione alle contingenze che si sono generate. Perchè abbiamo perso due giocatori che pensavamo di avere e abbiamo dovuto reagire a queste situazioni. Non abbiamo preso per questa ragione qualche giocatore che nella mia analisi sarebbe stato importante per equilibrare di più la nostra rosa. Però quando una società fa lo sforzo che ha fatto per avere questa reazione fantastica ai problemi che il mercato ci ha portato, io non ho il diritto di mettere nessuna pressione, non faccio nessuna richiesta in più e mi nascondo dietro una parola chiave che è ‘Tempo’, che è chiave nel nostro progetto, che mi ha portato qui a Roma, per dire che capisco perfettamente che sarà complicato di fare qualcosa in più e tranquillamente il mio lavoro adesso è lavorare, lavorare, lavorare con tutti i giocatori che abbiamo in rosa e avremo tempo per sistemare le cose. Se non si fa adesso, si farà a gennaio o nella prossima estate. A me piacerebbe non parlare più di questo, ma il mercato finirà il 31 e capiterà di riparlarne, per dire semplicemente che sono molto contento dello sforzo fatto, del modo in cui la società è stata al mio fianco in questo progetto e non ho il diritto di chiedere niente di più. Lavoriamo con quello che abbiamo e andiamo avanti con il feeling che mi piace avere: ogni partita giocheremo per vincere”
La Fiorentina ha cambiato allenatore e ha preso Italiano che lo scorso anno ha messo in difficoltà la Roma. Come l’ha preparata la sfida? Guardando lo Spezia dello scorso anno o la Fiorentina di ieri?
“Hanno scelto bene, Gattuso prima e dopo Italiano, erano due ottime scelte, complimenti a loro. Un po’ di tutto ho guardato, gli analisti fanno un lavoro pensando a quella che è la filosofia basica dell’allenatore, quindi guardando bene quello che facevano allo Spezia, per capire i suoi principi di base, ma abbiamo visto anche tutto quello che è stato possibile vedere della Fiorentina. Sappiamo delle difficoltà, sarà una sfida difficile, allenatore di qualità, giocatori di qualità, è arrivato da poco Italiano come me, i meccanismi sono diversi rispetto a squadre che lavorano con un allenatore per più tempo. Italiano è un buon allenatore, io sono un bravo allenatore e le nostre squadre giocano abbastanza bene già per due squadre che hanno ricominciato”
Nell’ultima amichevole prima di ferragosto il campo è sembrato in condizioni pessime, lo avete notato e siete sembrati seccati. Lei viene dall’Inghilterra, dalla patria dell’erba migliore al mondo, è preoccupato visto anche l’infortunio di Smalling? Come sta Abraham, è pronto a giocare?
“Hai parlato di Inghilterra, il clima aiuta tanto per la qualità dei campi, l’organizzazione del calcio prevede tanta attenzione alle condizioni del prato, paragonarli ad altri paesi è difficile, però dire che esiste qualche rapporto tra infortunio di Smalling e il campo sarebbe molto cattivo, rifiuto questa connessione. Il campo non stava bene, settimana scorsa, ho dei dubbi che domani sarà decisamente bello, però ho fiducia nella professionalità e nell’orgoglio degli addetti dell’Olimpico, mi auguro che domani sia in condizioni migliori e più accettabili e sicuramente quando giocherà la Lazio, per loro sarà ancora meglio. Un po’ di pressioni di tutti, non solo da Instagram che è un Instagram cattivo, senza filtri, tutto quello che mi passa in testa nessuno lo può controllare, magari un po’ di pressione da parte nostra, possiamo apportare dei miglioramenti su tutti i campi, per avere un livello importante. Quando guardo al livello di allenatori che stanno in Serie A e a chi sta fuori, penso a Gattuso, Ranieri e Conte, quando pensiamo al livello degli allenatori in Italia penso che tutti vogliamo un calcio di qualità e per farlo servono campi di qualità. Abraham sarà convocato, non si è allenato con la squadra, però le regole gli consentono di essere con noi, si è dovuto allenare da solo, ha fatto una buona pre-season con il Chelsea, ha giocato le gare con le squadre di Londra, è preparato per giocare sul piano fisico. Una settimana difficile per lui, Londra-Roma, test fisici, documenti, firme e robe simili. Però c’è, abbiamo tre attaccanti, Borja, lui ed Eldor, siamo contentissimi di averli”
Come giudica il processo di maturazione di Reynolds? Che valutazione è stata fatta su Florenzi?
“Bryan non lo conosco da un mese, lavoriamo insieme da poco, è impossibile per me fare un’analisi su un’evoluzione o involuzione, perchè non ho termini di paragone. Fisicamente ha grandissime qualità per essere un terzino e tecnicamente e tatticamente è arrivato da una realtà completamente diversa, deve migliorare ma è normale. E’ giovane, non ha mai giocato in Europa. Su Florenzi gli faccio gli auguri per avere una buona stagione al Milan, se è possibile che finisca dietro di noi, gli auguro di essere felice a Milano. Ho parlato con lui una volta qui, era chiaro nella sua testa ciò che voleva fare, cioè andare al Milan. Quello che un giocatore vuole fare è importantissimo per me, la società ha collaborato per esaudire il suo desiderio”
Ha parlato spesso di tempo, oggi ha detto che si nasconde dietro al tempo. Il suo tempo nelle sue precedenti esperienze era sempre adesso. Il concetto di tempo è cambiato per la Roma o per Mourinho?
“La Roma è un club gigante, della dimensione di tanti altri club dove sono stato, ma questa è la dimensione come club, come tifosi, come storia, come città, però è diversa poi la natura dei progetti. Quando sono arrivato al Chelsea, all’Inter o al Real Madrid, i progetti erano di vincere subito, non domani. La Roma è in una situazione diversa, non vince da tanto, che è finita a distanze importanti dalla prima e dal quarto posto, ovviamente serve tempo. Il tempo nel calcio è importante perchè la realtà è il pragmatismo dei numeri, è che non vinciamo da tanti anni e che siamo finiti settimi, questa è la cruda realtà. Non c’è un altro modo per cambiare questa dinamica, tempo, organizzazione interna, lavoro invisibile, perchè quello che si vede sono i risultati, ma c’è tanto da fare dentro il club e con il tempo i risultati arriveranno. Però domani noi scendiamo in campo per vincere e sarà sempre così”
In Turchia spingevano insieme i due terzini, hanno commesso tanti errori sui cross. La spinta dei terzini nelle sue squadre deve essere costante? Sulla qualità della rifinitura?
“Quando ero in Inghilterra dicevo sempre ai miei, mi mancano le conferenze stampa italiane perchè in Inghilterra vogliono parlare di casini e non di campo. Ora che sono qui non voglio parlare di tattica (ride ndr) perchè siete bravi. Siamo arrivati a tante situazioni di cross in Turchia e abbiamo sbagliato tanto, hai ragione. Spingere con due terzini lo abbiamo fatto, possiamo farlo, ma anche solo con uno, possiamo farlo senza nessuno. Anni fa una squadra aveva un modulo e non si modificava mai, oggi si fa diverso, non dico tutti, io cerco di farlo, perchè è più difficile per l’avversario preparare contro di te la partita. In alcune partite di prestagione abbiamo fatto solo con uno, lasciando l’altro più stretto dietro, ci sono diversi modi per arrivare allo stesso obiettivo, noi vogliamo vincere, quindi dobbiamo segnare e per farlo dobbiamo arrivare nell’ultimo terzo offensivo. La qualità del cross è una qualità che un giocatore ha o non ha, altre volte è questione di fiducia e momento. I nostri terzini hanno una buona qualità di cross, ma alla fine il cross del primo gol lo ha fatto Miki che non è un giocatore di fascia, ma cerchiamo di sviluppare il gioco offensivo con diverse possibilità”
Al di là delle ambizioni di poter vincere tutte le partite, quali sono le squadre che ritiene più attrezzate rispetto alla Roma in Italia?
“Sapete già la risposta, è una domanda facile. E’ il pragmatismo della classifica, tu guardi lì e non è difficile di capire le distanze, quando ci sono 2-3 punti siamo tutti nella stessa tasca, quando le differenze sono 29, 16-17 punti, lasciateci tranquilli, noi vogliamo stare tranquilli e alla fine si vedrà. Prossima partita vogliamo vincere, magari pareggiamo o perdiamo, ma vogliamo vincere e quando giocheremo contro le big che sono state più forti di noi anno scorso, non cambieremo le nostre ambizioni”