Una serata speciale. Unica. Evan N’Dicka è il pilastro della difesa della Roma. Nessun dubbio. L’ha confermato anche Ivan Juric senza girarci attorno: “Hummels lo vedo nella posizione centrale e in questo momento mi sembra che la difesa stia reggendo. NDicka sta facendo bene e quindi è in vantaggio”. L’ivoriano si è anche tolto uno sfizio non da poco indossando per la prima volta la fascia da capitano durante la sfida contro la Dinamo Kiev.
Certo, mancavano Mancini e Pellegrini dall’inizio, anche Dybala così come El Shaarawy, ma non è un caso se la scelta è ricaduta su un titolatissimo come lui. “È stato un onore portare la fascia da capitano, sono molto felice. Questa è una bella città e la Roma è una bella squadra”, ha detto il difensore alla fine della partita vinta di misura contro gli ucraini.
Come scrive il Corriere dello Sport, una gara che N’Dicka considera “un primo passo” anche se “dobbiamo fare di più sia con la palla che senza”. N’Dicka è cresciuto costantemente, i suoi miglioramenti esponenziali sono evidenti dopo una prima stagione cominciata con il freno a mano tirato, anche a causa di un periodo di adattamento al calcio italiano. Era timido e impacciato, quasi impaurito. Adesso sembra un altro giocatore: sicuro, determinate, veloce e preciso nelle due fasi. Nella sua avventura alla Roma c’è stata anche la grande paura provata al Bluenergy Stadium di Udine che lo ha cambiato tanto, portandolo a crescere e maturare. Un momento difficile che è stato messo nel cassetto dei ricordi, dove trovano spazio anche le gioie sportive, come per esempio la Coppa d’Africa alzata con la sua nazionale, la Costa D’Avorio. Il difensore sta vivendo un momento d’oro. Era arrivato per fare panchina sotto la gestione Mourinho e in poco tempo è diventato un perno insostituibile.
Ovviamente si candida per guidare la retroguardia pure al Franchi