E’ iniziata alle 17:00 l’assemblea indetta dall’associazione My Roma al Teatro Ambra – zona Garbatella – con la presenza anche di Sebino Nela, SLO di As Roma, per discutere, tra i vari temi, della dinamica relativa alle barriere, al tifo giallorosso e alla scarsa affluenza del pubblico allo Stadio Olimpico.
Queste le parole di Sebino Nela: “Vorrei che chi avesse a che fare con me in futuro, abbia a che fare non con Sebino Nela ex giocatore della Roma, ma come responsabile dello SLo. Una persona che è stata incaricata di svolgere un determinato tipo di lavoro per aiutare tutte e due le parti. Non solo la Roma e i tifosi. Lo SLO è migliorativo per il mondo del calcio, i club e i tifosi. Credo che lo SLO sia una struttura importante. E’ una novità positiva perché essendo cittadino di questa città, leggendo i giornali e ascoltando anche le radio, non sentivo cose edificanti nei confronti della società. La Roma è sempre stata accusata di non aver mai fatto nulla, di esser stata sempre immobile di fronte a questi problemi e invece fin dal primo incontro in questura che feci mesi e mesi fa fui piacevolmente sorpreso dai passi fatti dalla società. Questo è stato il percorso degli ultimi mesi. Certo ci sono istituzioni da rispettare e ognuno di noi ha le proprie idee poi però si arriva ad un punto morto. Che è il momento di riflessione. Le istituzioni qualcosa hanno fatto e adesso aspettiamo anche le mosse dei tifosi, noi siamo qui per raccogliere disagio e problematiche e discuterne insieme. Poi è ovvio che non comandiamo noi, ma è un primo passo per fidelizzare la gente e discutere su ogni argomento. La struttura è ancora da decidere ma io comanderò questa squadra. Deve essere un punto di partenza per crescere tutti insieme, sentendo tutti, club e tifosi, sentendosi così parte della squadra che si tifa”.
(Foto copertina MyROMA Fb)
“Quando manca una Curva che in Italia è il cuore pulsante è un fatto strano. Noi vogliamo un grande stadio con una grande Curva. La Roma vuole che la Curva si riempia di nuovo e torni come una volta”.
Un tifoso chiede: “Perchè non si porta la squadra a giocare a Napoli o Firenze per evitare il sopruso delle barriere?” “La trasferta al San Paolo no perchè altrimenti i prefetti ci gonfiano (ride, ndr). Ci sono alcune cose da migliorare. Per l’avvicinamento allo stadio Olimpico e la fluidità ne stiamo parlando anche con il Coni. Sul nuovo stadio il prefetto non metterà nessuna barriera. Le barriere sono una cosa, poi ce ne sono altre ancora migliorabili. Per quest’anno credo che i ragazzi abbiano deciso di non entrare e di questo ne prendo atto e lo accetto. Adesso però bisogna fare il primo passo tra tifosi e istituzioni”
Un altro tifoso chiede: “Bisogna fare chiarezza anche per la campagna abbonamenti”
“Certamente, metteremo subito al corrente quella che sarà la campagna abbonamenti per non trovare sorprese all’inizoo della prossima stagione”
Queste le parole di Walter Campanile, presidente di My Roma: “La situazione allo stadio fa male a tutti, il rapporto tra tifoseria e club deve essere rimarginato e MyRoma mette a disposizione la propria assemblea per il dialogo e il confronto. Speriamo che da qui si possa innescare il primo meccanismo. Oggi dedicheremo 10 minuti alla figura dello SLO che è molto importante nel calcio di oggi”.
Prende la parola anche l’avv. Lorenzo Contucci: “Non è solo questione di barriere. È vero che a volte i tifosi hanno messo del loro, ma si è passati da tessere del tifoso a limitazioni della libertà fino alle multe per i cambi di posto, che per fortuna esistono solo a Roma. Il prefetto ci ha raccontato che in alcune partite in curva c’erano 12 mila persone invece di 8 mila, ma sono numeri falsi. E la barriera, comunque, non risolverebbe nulla ma sarebbe un problema di ingresso all’esterno di più tifosi. Episodi di violenza non ci sono più da decenni in Curva Sud, al massimo c’è stata quella protesta violenta dopo Roma-Fiorentina. Poi c’è la questione delle multe. Il problema è che alla seconda multa scatta il Daspo, che può anche portare a problemi sul lavoro, perché ad esempio non si possono aprire agenzie di scommesse, non si può partecipare a bandi pubblici. E ci sono tante altre limitazioni. Quando vedete il tifoso indonesiano impazzito per la Roma, è perché il tifoso indonesiano ha visto i derby passati, le coreografie, la passione dei tifosi. Questo meccanismo delle multe è stato applicato all’improvviso e le decine di ricorsi presentati ancora devono essere dibattuti dal prefetto. Sebino Nela farà da raccordo tra i tifosi e la società, le istituzioni e ci ha già aiutato per un problema che abbiamo avuto ad Udine”.
Affisso fuori dal Teatro Ambra uno striscione che recita: “Le Olimpiadi uniscono i popoli, le barriere dividono i sentimenti“