“In merito alla notizia apparsa su alcuni portali on line riguardante le presunte mancanze e responsabilità del personale infermieristico in servizio presso lo stadio San Paolo, la Ssc Napoli ha richiesto a Medicina Futura Group, che gestisce l’assistenza sanitaria e di primo soccorso allo stadio, di fare chiarimenti sulla vicenda”. Inizia così il comunicato ufficiale stilato dalla società partenopea riguardo all’infarto (e al conseguente decesso) del tifoso durante la gara con la Roma.
“Innanzitutto – si legge nella nota – va precisato che la gestione del primo soccorso non è affatto affidata ad ‘una associazione’, ma a gestirla è il gruppo Medicina Futura, tra i maggiori gruppi sanitari della regione, il cui fiore all’occhiello è la Cardiologia Interventistica. (…) Alle ore 15.08 gli operatori presenti presso il punto soccorso dei distinti superiori venivano chiamati in causa per un intervento. Come da prassi, veniva avvisata anche la responsabile dott.ssa Maione che seguiva le operazioni dalla sala monitoraggio, tramite le videocamere presenti allo stadio, in diretto contatto (via radio) con gli operatori. Constatate le condizioni molto gravi del soggetto si decideva, come da prassi, di trasportarlo di peso in un luogo idoneo per evitare ulteriori perdite di tempo e consentire idoneo utilizzo del defibrillatore, senza attendere il telo per il trasporto e considerata l’impossibilità di utilizzo delle barelle sugli spalti”.
La società sottolinea come sia stato fatto il possibile per salvare la vita al tifoso. “Dopo un primo intervento con il defibrillatore, il soggetto veniva affidato alle cure del dott. Morra, cardiologo in servizio presso lo stadio, che provvedeva alle manovre di rianimazione cardiopolmonare. Lo stesso Morra, durante il trasporto in ambulanza provvedeva ad iniettare endovena una fiala di adrenalina”.
Nonostante i primi soccorsi, però, il tifoso (che come si legge nella conclusione soffriva già di cuore) è spirato. “Come da referto ospedaliero, il soggetto è arrivato in vita presso il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, dove gli venivano iniettate altre due fiale di adrenalina prima di constatarne il decesso. Da quanto riportato dallo staff medico di Medicina Futura, il soggetto in questione risultava già cardiopatico per un pregresso infarto complicato da arresto cardiaco“.