IL TEMPO (A. AUSTINI) – Sempre al centro. Da diciotto anni, con nessuna voglia di fermarsi. Ancora no, a 35 anni compiuti Daniele De Rossi ha ricominciato da protagonista la diciottesima stagione di fila in giallorosso, che lo rende la bandiera più longeva del calcio europeo. E l’unico titolare che ha resistito alla rivoluzione del centrocampo operata da Monchi, l’ultimo giocatore rimasto nella rosa – insieme a Florenzi – che gli americani hanno trovato già a Trigoria al momento del loro sbarco, un esempio di longevità che non conosce fine. Un altro Totti, si, anche se si fa sempre fatica a dirlo. Il capitano romanista ha tenuto a galla una barca praticamente affondata lunedì sera, in quel primo tempo da incubo con l’Atalanta, con le sue scivolate, i recuperi, la forza di non arrendersi a una superiorità fisica schiacciante dei rivali. E quando all’intervallo si è alzato dalla panchina Nzonzi, De Rossi è rimasto al suo posto, mettendosi al fianco del francese in quel 4-2-3-1 che ha le sembianze di una nuova base su cui Di Francesco può modellare la Roma. Una coppia di mediani campioni del mondo da far coesistere, liberando la fantasia di Pastore qualche metro più avanti: una combinazione pensata dall’allenatore e da Monchi nel momento in cui si dove-va decidere se far partire o meno Strootman. Detto che i giallorossi giocheranno certamente altre partite con il classico 4-3-3difranceschiano – Cristante e Pellegrini non sono certo bocciati per 45 minuti giocati male – lunedi potrebbe esser nata la Roma «titolare». E pensare che non appena spuntata l’ipotesi di acquistare Nzonzi sembrava chiaro l’intento di iniziare a costruire il dopo-De Rossi. Ci avrà pensato anche Daniele, consapevole della forza del suo nuovo compagno di reparto e di un’età che è a favore del francese. Ma è bastato poco, una partita, per convincere l’allenatore a schierare la nuova coppia di «distruttori» a centrocampo. In tribuna all’Olimpico si è stropicciato gli occhi Mancini, che quest’anno sarà uno spettatore costante delle gare di una Roma piena di italiani. Sabato usciranno i convocati per il debutto in Nations League e tutto lascia pensare, dopo i contatti privati tra i due nelle settimane scorse, che De Rossi torni a vestire la maglia azzurra, il suo secondo, eterno amore. Sullo sfondo rimane la questione del contratto, il capitano è teoricamente all’ultimo anno in giallorosso, con Monchi ha solo accennato i discorsi relativi a un possibile rinnovo, mentre in America durante la tournée, col presidente Pallotta presente, l’argomento non è stato affrontato. De Rossi è disposto ad aspettare, a capire quanto ha ancora da dare. Vincere a Roma, giocare gli Europei e poi chiudere negli Usa la carriera sarebbe il suo finale perfetto.