Da quando Dan e Ryan Friedkin hanno messo piede nella Capitale, quindi dall’agosto del 2020, uno dei loro principali pensieri è stato quello di avere la piazza a favore. Come? Oltre ai risultati, naturalmente, portando avanti iniziative che potessero mantenere il clima positivo. Il ritorno del vecchio stemma nei prodotti ufficiali venduti dal club, l’utilizzo del lupetto di Gratton sulle divise, la politica dei prezzi dei biglietti accessibili alle famiglie per riempire l’Olimpico, la considerazione dell’ambiente sulle scelte anche interne. Qualche recente esempio: lo scorso gennaio Leonardo Bonucci era a un passo dal vestire la maglia giallorossa ma dopo le proteste della tifoseria i Friedkin decisero di bloccare il suo arrivo. La mancata presenza di una delegazione romanista al funerale di Giacomo Losi, scatenando l’indignazione popolare, li ha mandati su tutte le furie.
(…) i Friedkin odiano l’impopolarità, e la contestazione annunciata dalla Curva Sud e abbracciata anche dagli altri settori dell’Olimpico è sicuramente un momento delicato della loro gestione. Dal giro col pullman scoperto in mezzo a centomila romanisti dopo la vittoria della Conference, all’assenza dallo stadio dei tifosi fino al 30′ del primo tempo della gara contro l’Udinese: l’umore dei Friedkin non è certamente dei migliori, sia per i risultati sportivi che li hanno spinti a esonerare De Rossi, sia per il totale dissenso dell’ambiente romano nei loro confronti. Ma evidentemente sia i proprietari sia la dirigenza lo avranno messo in preventivo.
Come scrive il Corriere dello Sport, la Curva dopo l’allontanamento prima di Mourinho, poi di DDR ha deciso di prendere per la prima volta una posizione chiara: “È arrivato il momento di farci sentire. La Curva Sud invita tutti i tifosi di qualsiasi settore a partecipare alla contestazione che vedrà la stessa Curva rimanere fuori dallo stadio per la prima mezz’ora della partita. Una società assente, che non ha mai preso posizione per difendere i suoi tifosi e che sembra essere diventata una continuazione della gestione Pallotta. Dai calciatori si pretende il massimo impegno: devono dare tutto per la gente che li segue facendo grandi sacrifici”. (…)