Dopo l’ufficializzazione della data di presentazione in Campidoglio del progetto per la costruzione del nuovo stadio di proprietà della Roma (26 marzo), è arrivata la dura polemica dell’associazione per la salvaguardia e la conservazione dell’ambiente “Italia Nostra”. Ecco le dichiarazioni rilasciate da un esponente dell’associazione, raccolte da ilvelino.it:
“L’ipotesi dello Stadio della Roma a Tor di Valle non sembra praticabile: non è classificata come zona esondabile, è vero, ma è l’unico pregio di quell’area. Infatti, secondo il PRG ci sono vincoli di in edificabilità lungo la fascia riparea di 9 ettari, vincoli di in edificabilità di 11 ettari per la presenza, ingombrante, del depuratore Roma Sud, altri vincoli ancora gravano su quell’area: paesaggistici, idrogeologici e altro ancora. Quello che allarma, nella scelta, è l’enorme sistema infrastrutturale che dovrebbe essere attivato per rendere agibile quell’area ai tifosi. Costi mostruosi per collegamenti viari, stazioni della metro, svincoli sul Gra per garantire afflusso e deflusso dei turisti, enormi parcheggi a raso etc, etc,. Tutto a carico dell’AS Roma? Sembra poco credibile. Oppure, con i soliti metodi opachi e irragionevoli, prima o poi tutto uscirà dalle tasche dei cittadini romani? Non è possibile che in tutta Roma non si riesca a trovare uno spazio completamente idoneo senza dover immaginare il fiume Tevere sovrastato o sottopassato da infrastrutture viarie degne degli Emirati Arabi. Proponiamo l’area di Tor Vergata, già definita cittadella dello Sport e altre aree di proprietà pubblica. Ma Tor di Valle ci sembra improponibile”.
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