GAZZETTA DELLO SPORT (F. CIRICI) – Pronti via, era diventato l’idolo di Bari. L’uomo della speranza sulla via di una salvezza ancora possibile. Il giorno della Befana Stefano Okaka si presentò al popolo biancorosso, firmando il gol della vittoria nel derbissimo di Lecce. Come fare colpo pieno alla prima puntata sul tavolo della roulette. Pareva il prologo di una meravigliosa avventura per il ventunenne attaccante che la Roma aveva ceduto in prestito al Bari. E invece, dopo il primo bagliore accecante, Okaka è tornato soltanto un’altra volta sulla rotta del gol, a Cagliari. Una prodezza inutile: il Bari venne sconfitto (2– 1). Proprio sull’isola bisticciò con l’ungherese Rudolf, per tirare un rigore. La conseguenza? Okaka mise il broncio e Rudolf fallì dal dischetto. Scomparso Da quel giorno nella città di San Nicola l’ex giallorosso ha collezionato solo magre figure. Sciogliendosi davanti alle responsabilità, sempre più pressanti, di una prima linea già orfana del suo miglior solista, Barreto. Si è frantumato, con tutto il Bari, il sogno di Okaka. Il ragazzo di Castiglione del Lago ha fatto perdere le sue tracce, subito dopo il crac casalingo contro il Chievo, la mazzata decisiva per la squadra di Mutti. Allorché uno scarno comunicato ha dato notizia che Okaka sarebbe tornato nella capitale, per operarsi alla spalla. Ha lasciato Bari senza una parola, senza un saluto. Una meteora che i baresi ricorderanno solo per quella magica illusione, disegnata a Lecce. Vedrà la sua Roma da telespettatore, ma difficilmente rientrerà nel progetto americano. Il futuro per questo ragazzo sembra non arrivare mai.