Una giornata piacevole sotto il sole di Roma, senza incidenti o episodi spiacevoli. Nessun problema da registrare per i tifosi del Bodo Glimt volati in Italia al seguito della squadra di Knutsen. Tra martedì e mercoledì sono stati circa 1500 i norvegesi sbarcati a Fiumicino (prevalentemente famiglie) che ieri mattina hanno affollato le vie del centro preferendo un giro nel cuore della città all’allenamento dei gialloneri, impegnati nel risveglio muscolare sul campo dell’Urbetevere. Decisamente più allettante una passeggiata tra i Fori Imperiali, prima di ritrovarsi tutti in un pub in zona Colosseo adibito come base per i tifosi ospiti e presidiato dalle forze dell’ordine. Il tutto si è svolto in totale tranquillità, nonostante alcuni riferimenti non troppo velati alla sconfitta per 6-1 subita dalla Roma al Circolo Polare Artico lo scorso ottobre. Tra le tante maglie giallonere apparse ieri in zona Monti infatti ce n’era anche una dedicata a Mourinho, con il nome dello Special One e numero il 61 impressi sulle spalle.
Come scrive il Tempo, intorno alle 17 il gruppo arrivato dalla Norvegia ha raggiunto la fan-zone istituita in piazza delle Canestre, a Villa Borghese, prima di raggiungere l’Olimpico a bordo di navette scortate dalla Polizia. Dentro lo stadio gli scandinavi hanno sfoggiato le maschere con il volto di Knutsen, fatte stampare in segno di solidarietà all’allenatore squalificato dopo la rissa con Nuno Santos andata in scena dopo la gara d’andata. Il tecnico ha assistito alla gara dalla tribuna stampa, insieme a due assistenti e al direttore generale del Bodo Thomassen: la delegazione ha assistito quasi impassibile alla sconfitta contro gli uomini di Mourinho. Il silenzio si è interrotto soltanto dopo il secondo gol di Zaniolo, quando Knutsen ha sferrato un pugno – un altro – contro l’incolpevole scrivania. Sugli spalti invece i romanisti hanno dato vita ad uno spettacolo che all’Olimpico non si vedeva da tempo, nonostante i risultati da record registrati dalla biglietteria da inizio anno. Gli oltre 61mila presenti hanno risposto all’appello circolato sui social nei giorni scorsi, riempiendo gli spalti di bandiere giallorosse. A completare il quadro la scenografia organizzata dalla Curva Sud, con il vecchio stemma e il monogramma ASR accompagnati da centinaia di bandierine e lo striscione: «Fino alla vittoria».