Bella di notte. Anzi, bellissima. Di notte e in Europa. Imbattuta, dopo anni di amarezze e delusioni. Capace di incassare solo due gol, tra l’altro in una semifinale e in una partita vinta, e di farne venti. Guidata e sostenuta da una media di oltre 47mila spettatori, 10mila in più rispetto a quando bella, anzi bellissima, proprio non è. La Roma di Di Francesco ha due volti e chissà se il tecnico arriverà mai a capire perché. (…) Di certo, le squadre italiane si chiudono di più e questo rende complicato giocare. Altrettanto certamente, poi, la Champions, regala stimoli e motivazioni maggiori. Ma la Roma, negli ultimi quattordici mesi, in Italia ha avuto in casa un rendimento negativo come praticamente mai nella sua storia. Dal debutto contro l’Inter di Spalletti di un anno fa alla sconfitta contro la Spal, la Roma in 24 partite di Serie A ha vinto poco più della metà degli incontri, 13. Tutt’altra storia in Europa: dal Chelsea all’Atletico, passando per Barcellona e Cska Mosca, la Roma non solo, con Di Francesco in panchina, non ha mai perso in Champions, ma ha una media punti di 2,8 a partita (contro le italiane si ferma a 1,8). Ha vinto 7 incontri su 8 e sono quelli che, considerando le 33 giocate in totale all’Olimpico con Di Francesco, consentono al tecnico di alzare la media. Con il successo contro il Cska Mosca, infatti, la Roma ha vinto 20 partite tra le mura amiche, mantenendo la porta inviolata in 12 occasioni, di cui 7 in Europa. All’Olimpico il Real, le due genovesi, l’Inter e il Sassuolo. Per battere i campioni d’Europa servirà una Roma perfetta, e allo stesso modo servirà una squadra in formato europeo anche in campionato. Bella di notte, ma bella anche di giorno, capace di non sentirsi intrappolata in se stessa e nei suoi fantasmi.
Fonte: Gazzetta dello Sport