GAZZETTA DELLO SPORT – A. PUGLIESE – Totti e quel rigore che sembra una scialuppa di salvataggio in mezzo all’oceano, Garcia che lo blinda davanti a media e società, Florenzi che non ne vuole sapere di vederlo andar via («Uno come Daniel lo vorrei sempre, è una grandissima persona»). La strana estate di Osvaldo può riavvolgersi così, come un nastro al contrario. Partendo proprio dall’ultimo giorno di ritiro, quando la tifoseria si è spaccata tra contestatori e contestatori dei contestatori, mentre la squadra gli ha confermato, quell’affetto che non gli ha mai fatto mancare.
Lui e i tifosi A Riscone il via e l’arrivo si sono colorati allo stesso modo, con la contestazione nei suoi confronti. Codardo, verme e rifardito (persona che rinnega le sue origini, ndr ) alcuni degli insulti pennellati sugli striscioni. Il rapporto con la curva si è incrinato 5 mesi fa, il 10 febbraio, quando durante Samp-Roma Osvaldo «scippò» il rigore a Totti per usarlo come dedica televisiva alla sua Jimena. Quel rigore, però, Dani lo fallì come un pivello e la gente non gradì. Tra l’altro, era fresca l’eco di un’altra «osvaldata» (la tournée natalizia saltata per stare con la fidanzata), senza contare un egoismo mai perdonato, proprio come il ritardo al raduno: gli altri a sudare a Trigoria, lui in vacanza a Chicago. Alle contestazioni Dani ha reagito a modo suo. «Ve pijo a uno a uno, quanno ve pare», ha risposto ai tifosi che lo insultavano. Insistendo così: «Ho fatto 200 gol, che c…o volete?».
Lui e la squadra Poi c’è l’altra faccia di Osvaldo, quello dal cuore d’oro, che i compagni adorano, a partire da Totti. Daniel ha un caratteraccio, ma è un puro e questo lo spogliatoio glielo riconosce. E, al di là del suo valore tecnico, il gruppo sa che non averlo vorrebbe dire perdere qualcosa. Del resto, anche Garcia è rimasto ammaliato. «Preferisco sempre giocatori di carattere e lui lo è, anche se a volte il suo gli tira qualche brutto scherzo. Non avrebbe mai dovuto rispondere ai tifosi. Ma la Roma con lui è sicuramente più forte». Morale? La società per ora non cambia linea ma non vuole chiudere la porta al tecnico.
Lui e la società In questi giorni di Riscone Daniel non ha avuto praticamente contatti con la società. I rapporti si sono rotti dopo la finale di coppa Italia e quel tweet verso Andreazzoli («Facevi più bella figura se ammettevi di essere un incapace. Vai a festeggiare con quelli della Lazio»), anche se il rapporto era già tormentato. Basti pensare a quando Daniel fece il gesto di «star zitto» dedicato a Baldini. Questa volta, invece, la frattura è con Sabatini, tanto che Dani è convinto che la contestazione sia stata orchestrata proprio dal d.s. per convincerlo a lasciare Roma. Prova ne sia quel colloquio telefonico tra Sabatini e Fenucci in cui la voglia di cederlo e di metterlo spalle al muro uscì chiara.
Pista Valencia E ora la Roma che fa? Sabatini vuole ancora venderlo (la Juve, nel caso, ha offerto Quagliarella), il Southampton si è rifatto sotto, lo Zenit aspetta, anche se l’eventuale sì arriverebbe solo dopo il 15 agosto, visto che l’attaccante preferirebbe Valencia, che sta vendendo Soldado al Tottenham (ieri Baldini era in Spagna). In cuor suo, preferirebbe la Spagna o l’Italia, anche perché — se la Roma non vuole rinunciare a 20 milioni — Osvaldo desidera un club che gli dia il Mondiale. Ecco perché spera nell’Inter, che però quei soldi al momento non ce l’ha. E allora possibile che parta un bel braccio di ferro negli Usa. Altre «osvaldate»? Possibile, basterà riavvolgere il nastro…