LEGGO – F. BALZANI – Nella nuova Roma di Andreazzoli i sorrisi abbondano: c’è quello di Totti per i record conquistati, ci sono quelli di De Rossi e Stekelenburg per il ruolo da protagonisti ritrovato; sorride anche chi trova sempre meno spazio dopo aver dato il fritto, come Florenzi.
C’è una faccia scura però: quella di Osvaldo la peste. L’italo-argentino ieri avrebbe dovuto ricevere l’ennesima sgridata dallo staff tecnico per la reazione scomposta dopo la sostituzione col Genoa a 9’ dalla fine. L’attaccante, infatti, ha imboccato la via degli spogliatoi imprecando e rifiutando la mano tesagli da Muzzi. Ieri il confronto non è avvenuto a causa dell’assenza di Muzzi, colpito da un grave lutto (è morto il suocero). Il faccia a faccia è slittato nei prossimi giorni anche se Andreazzoli ha già fatto capire al giocatore che non tollererà altre mancanze di rispetto. Osvaldo non ha risposto e ieri non si è allenato (solo massaggi, causa lombalgia). «Non sopporto i fischi. Il fatto che i tifosi pagano il biglietto non li autorizza a dirmi di tutto», dichiarò poco tempo fa. Anche le regole però sembrano essergli antipatiche. Lo ha dimostrato a Capodanno quando preferì non partecipare al ritiro invernale a Orlando, ufficialmente perché influenzato. Sabatini però parlò di «fuga d’amore» e lo sfogo di Zeman sull’assenza di regole fu la conseguenza. La Roma ci mise una pietra sopra come fatto per lo schiaffo a Lamela, la lite con Baldini, il viaggio non autorizzato a Londra per il concerto dei Rolling Stones, il rigore di Genova rubato a Totti e la conseguente lite con un tifoso all’aeroporto. Le pietre però sembrano finite. La voglia di puntare su Destro e il bisogno di incassare qualche milione porteranno la Roma ad ascoltare le offerte di Fiorentina, Juve ed Anzhi. Anche lo score di Osvaldo intanto comincia ad accusare colpi: nel 2013 non ha mai segnato all’Olimpico e da 5 partite non vede la porta. Non era mai successo in quasi 2 anni di Roma. Per il suo agente la colpa è della stampa: «Siete voi a creare casini. Dani è un bravo ragazzo»