CORRIERE DELLO SPORT – G. D’UBALDO – Sono bastati undici minuti a Osvaldo, dopo il suo ingresso in campo, per andare in gol. Decima rete in campionato, su quattordici partite giocate, due, compresa quella di ieri, entrando dalla panchina. Smaltita l’influenza che gli aveva impedito di partecipare al winter training di Orlando, smontato il caso dalla società (come ha ribadito nel pre-partita Baldini), l’italoargentino centravanti della Nazionale di Prandelli si è fatto notare subito, anche se per la Roma la partita era già compromessa, con la tripletta di Cavani. Osvaldo, che aveva conosciuto Zeman giovanissimo al Lecce (8 gol e 31 partite nel 2006-2007 in B), riesce a calarsi con facilità nei meccanismi del boemo. Fisicamente è una bestia, come ha detto Zeman alla vigilia della trasferta di Napoli. Vince i contrasti, i duelli aerei, si muove in continuazione, va sempre in profondità. (…) Osvaldo è stata forse l’unica nota positiva. Dalla quale ripartire, nelle prossime partite, quando il centravanti potrà tornare ad allenarsi a pieno regime con i compagni. Intanto la Roma, che sta cercando un acquirente per Stekelenburg (sarebbe l’ennesima bocciatura del mercato della passata stagione), dovrebbe valutare attentamente la situazione portiere.