IL ROMANISTA (C. Zucchelli) – A Lecce è diventato grande. A Lecce, seppur per poco tempo, ha avuto modo di lavorare con uno di quegli allenatori che, quando li incontri, diventano decisivi per la tua carriera. In Salento la strada di Dani Osvaldo si è incrociata con quella di Zdenek Zeman.
Poche settimane, in serie B nel 2006-2007, visto che dopo 18 giornate il boemo è stato esonerato per far posto a Papadopulo che, al contrario del suo predecessore, non credeva nelle qualità dell’attaccante italo-argentino. Da titolare infatti Osvaldo diventa riserva, ma qualche soddisfazione se la toglie lo stesso, come un gol alla Juventus a Torino. Il bottino a fine stagione parla di 8 reti in 31 presenze, ad oggi in Italia il ruolino più prolifico. Ma, come detto, era serie B. In A il record di Osvaldo è di 5 gol e risale ai tempi della Fiorentina. In 10 presenze con la maglia della Roma lo ha già eguagliato: Siena, Parma, Atalanta, Lazio e Novara le sue vittime finora, con gol che – derby a parte – sono sempre risultati decisivi. Grazie alla Roma ha avuto modo di conquistare anche la maglia della Nazionale e martedì all’Olimpico contro l’Uruguay ha esordito per la prima volta da titolare. Tanto impegno, qualche buona occasione (soprattutto di testa) ma nessun gol. Da domani Osvaldo vuole ricominciare. Contro quella squadra che, come detto, lo ha avuto in rosa cinque anni fa.
Nell’estate del 2006 infatti il Lecce lo prende in comproprietà dall’Atalanta e, appena ventenne, lo affida a Zeman. Il boemo fin dai primi allenamenti intravede in lui le qualità del bomber di razza e gli dà fiducia. Osvaldo si impegna, gioca e segna. Poi il rapporto di Zeman col Lecce si interrompe e iniziano i problemi. Ma il feeling tra i due, anche a distanza, rimane ottimo tanto che il suo ex allenatore ancora oggi ne parla così: «Osvaldo è uno dei giocatori più completi che abbia avuto, un ragazzo che ha tanta voglia di emergere e quando l’ho allenato mi ha dato molte soddisfazioni. È un giocatore che può rendere di più da esterno anche se ha le caratteristiche fisiche da centrale, ma credo che da esterno abbia più spazi per giocare e per andare a segnare». Dopo Zeman, anche il rapporto di Osvaldo col Lecce si interrompe dopo una sola stagione. L’Atalanta infatti lo riscatta per poi cederlo alla Fiorentina, senza tanti rimpianti. Da entrambe le parti. Il resto poi è storia nota: gli anni difficili a Firenze e Bologna, la rinascita in Spagna e l’arrivo alla Roma. Domani si torna al passato, ma solo per un attimo. Poi sarà tempo di pensare solo alla mitraglia.