IL TEMPO (F. BIAFORA) – Ci vorranno ancora diversi giorni prima che si diradino le nuvole sopra la panchina della Roma. Saltata l’opzione Conte, a Trigoria è subito ripartita la caccia ad un nuovo tecnico, ma molto probabilmente i dirigenti non prenderanno alcuna decisione definitiva prima della fine di maggio. Ranieri, nelle ultime due partite con Sassuolo e Parma, cercherà di portare la squadra in uno dei posti validi per disputare la Champions del prossimo anno, traguardo di fondamentale importanza per i ricavi del club. L’allenatore cresciuto a Testaccio, quasi certamente, chiuderà la sua seconda esperienza in giallorosso al termine del campionato: nel calcio non si può mai dire mai, ma la società in nessun caso ha accennato a Ranieri la possibilità di rinnovare il contratto per un’altra stagione. L’ex mister del Leicester, dopo la vittoria sulla Juventus, ha annunciato in tv l’intenzione di continuare a fare lo stesso lavoro sul campo, declinando con eleganza la proposta della società di Pallotta di entrare nei quadri dirigenziali al termine del periodo da traghettatore. I due nomi più accreditati per raccogliere la sua eredità sono quelli di Gasperini e Sarri, profili graditi dalla Roma per la loro abilità nel costruire rose che propongono un calcio di qualità. Sia la strada che porta a Bergamo, sia quella che porta a Londra sono però in salita.
L’allenatore del Chelsea è partito ieri mattina alla volta di Boston, dove non incontrerà Pallotta, ma sarà impegnato nella notte tra domani e giovedì in un match con i New England Revolution, nell’ambito di una campagna contro l’antisemitismo. Dopo un ottimo avvio di stagione in Premier, Sarri ha via via perso la fiducia dei tifosi, che lo hanno fischiato a più riprese (anche nella semifinale contro l’Eintracht), di parte dei giocatori, che lo hanno accusato di mancanza di rispetto nei confronti della vecchia guardia, e soprattutto è sempre meno solido il sostegno della Granovskaia, plenipotenziaria dei londinesi. Tale incertezza sul futuro, nonostante un contratto da dodici milioni di euro netti totali per altri due anni, traspare dalle parole dello stesso toscano: «Se resterò al Chelsea? Credo di sì ma non sono sicuro. Il club mi ha chiesto di arrivare in Champions e abbiamo centrato l’obiettivo. Amo il calcio inglese e la Premier. È fantastico, è il top nel mondo, vorrei davvero restare». Al momento, con una finale europea da disputare il 29 maggio, Sarri non sa dove allenerà, ma nell’eventualità di un esonero non si farebbe scappare l’opportunità di venire a lavorare a Roma, avendo già più volte accarezzato l’idea in passato e potendo contare sull’amicizia con Baldini.
Tutto da scrivere il domani di Gasperini e dell’Atalanta, alle prese con la finale di Coppa Italia e con la corsa per la prima storica qualificazione in Champions. La dirigenza orobica ha pubblicamente confermato il tecnico di Grugliasco e non ha alcuna intenzione di arrivare a una separazione: «Siamo fortunati ad averlo, resterà all’Atalanta a vita. I contratti – ha dichiarato il presidente Percassi – sono chiari e non abbiamo neanche minimamente affrontato il problema, l’ho già detto tante volte». È innegabile che Gasperini dopo la fallimentare esperienza all’Inter abbia voglia di riprovarci con una big, potrebbe però, dopo aver discusso dei futuri programmi con la società, decidere di vivere la splendida avventura europea con i bergamaschi. Non è da escludere un «mister X», visto che a breve si muoveranno tante panchine e si creeranno opzioni al momento non disponibili nella rosa dei nomi. L’unica certezza è che i romanisti dovranno aspettare ancora per conoscere il nome del nuovo allenatore.