La Gazzetta dello Sport (A.Frosio) – Al calciatore moderno piace moltissimo la conclusione a giro, diventata classica: molti sono cresciuti avendo negli occhi di bambino le parabole di Alessandro Del Piero, logico e comprensibile volerne replicare il copyright di quella finta a rientrare seguita dal colpo con l’interno del piede per mandare il pallone all’incrocio opposto. Ad alcuni con il piede fatato, tipo Lorenzo Insigne, la cosa riesce anche piuttosto bene, il gol del numero 24 del Napoli lo ha appena confermato. Un ex attaccante di buon livello però di recente ci diceva: «Oggi tutti vogliono calciare a giro, come Zlatan Ibrahimovic. Ma per riuscirci devi avere gli adduttori (cioè i muscoli interni della coscia, ndr) dello svedese». E, facile intuirlo, non tutti ce l’hanno, soprattutto quando la distanza dalla porta si fa consistente. L’ortodossia del manuale calcistico, in questi casi, imporrebbe il molto più classico «collo pieno». E in questo senso Leandro Paredes ha dato una lezione esemplare.