CONFERENZA STAMPA – Queste le prime dichiarazioni ufficiali a Trigoria del neo portiere giallorosso, Pau Lopez, acquistato dal Betis Siviglia per la cifra record nella storia della Roma, di 23,5 milioni di euro.
PETRACHI: “Non sono abituato tutti i giorni a presentare i giocatori, ma mi abituerò. Ne sono arrivati e ne arriveranno altri. Siamo qui per presentare Pau Lopez, che ho seguito personalmente. La scelta di puntare su di lui è per motivi tecnici e per la sua personalità. Giocare in una piazza come Roma è particolarmente difficile, lo è in generale per il ruolo del portiere. La pressione è tanta, il portiere che sbaglia deve avere la personalità per ripartire, a volte è capitato a grandi portieri di andare in confusione. Mi ha colpito di lui la personalità, il coraggio, è molto bravo sulle uscite, è un portiere che ha la capacità di uscire tanto togliendo così problemi alla difesa. E’ uno che si prende le responsabilità, sicuramente con l’idea tattica di Fonseca si sposa bene perchè si parte con l’azione da dietro, ha un ottimo mancino, viene da una scuola certamente diversa da quella italiana, lo sto seguendo in questi primi giorni d’allenamento un po’ in difficoltà, con Savorani che è molto bravo, che gli sta dando dei concetti e dei principi diversi. Potrà ascoltare e apprendere tutte le disquisizioni tattiche di Savorani, potendo così migliorare”
PAU LOPEZ:
Come sono andati questi primi giorni di ritiro? Cosa ti sta chiedendo Fonseca?
“Ringrazio Petrachi e il club per aver scommesso su di me, hanno fatto uno sforzo per prendermi. Sta a me ora dimostrare il mio lavoro. Il mister ci sta spiegando che fase difensiva vuole, con grande intensità e pressing alto, ovviamente più avanti lavoreremo anche sul resto”
Sei un portiere molto bravo con i piedi, questo è un aspetto importante nel calcio moderno?
“Credo che dipenda dall’allenatore, un portiere deve adattarsi alle richieste del mister. Fonseca vuole che l’azione parta da dietro e se un portiere è bravo a dominare il gioco, penso sia d’aiuto alla squadra”
Hai difetti?
“Molti, come diceva Gianluca Petrachi, vengo da una scuola di portieri differente da quella italiana, ero abituato ad un altro tipo di lavoro rispetto a quello di Savorani. Qui si curano moltissimo gli aspetti tecnici, ogni minimo dettaglio. Sono sicuro che dopo un primo periodo di ambientamento mi troverò bene. Ho moltissima voglia di imparare, tutti mi hanno parlato benissimo di Savorani, farò tesero dei suoi consigli per imparare da un grande campionato come quello italiano”
Qui a Roma ci sono stati due grandi portieri recentemente Alisson e Szczesny. Ti rapporti come modello a quello di Alisson in rapporto alla linea difensiva più alta?
“Alisson è stato un grande portiere per la Roma, ha dimostrato di essere uno dei migliori al mondo, ma io non mi relaziono e paragono a nessuno. Non mi piace questo tipo di discorso, io sono Pau Lopez con le mie caratteristiche, sono arrivato per crescere qui. Spero di poter scrivere la storia di questo club, aiutare la squadra a vincere con le mie qualità. Inizia la mia avventura con la Roma, spero sia una bella storia e spero che i tifosi siano orgogliosi di me”
10 giorni fa il tuo agente ha detto che ti voleva anche il Barcellona, ma tu hai scelto la Roma. Perchè?
“All’inizio non volevo partire dal Betis, ma quando ha chiamato la Roma ho scelto di venire qui. Ho voluto la Roma al 100%. Avevo due opzioni reali: o rimanere al Betis o venire qui a Roma. E’ stato un passo grande per me, ho ritenuto giusto farlo per poter crescere, non avevo altre possibilità a cui pensare. Si è concretizzata l’ipotesi che volevo maggiormente, cioè venire qui”
Si è parlato da parte tua di una riduzione dell’ingaggio per venire qui?
“Sia la Roma che io volevamo questo affare, sono stati fatti degli sforzi da entrambe le parti, senza aggiungere altro”
A Petrachi: per prendere Pau Lopez avete rinunciato alla % su futura rivendita su Sanabria?
“Poteva sembrare una sviolinata nella presentazione del ragazzo, ma visto che è stata tirata fuori, la spiego. Non capita tutti i giorni vedere un calciatore che ha già stabilito col proprio agente un ingaggio, ma per far sì che l’operazione vada in porto, decurtarsi un esborso economico affinchè si chiudesse l’operazione, visto che il Betis non ci alleggeriva di una virgola il prezzo. Il ragazzo ha rinunciato a parte dello stipendio, anche l’agente ha rinunciato ad una % sulla rivendita, questi aspetti li abbiamo apprezzati molto, Pau ha dimostrato una grande voglia di venire qui. Sanabria? Abbiamo dato l’altro 50% dell’operazione al Betis”
Sei cresciuto nell’Espanyol, hai avuto un diverbio anche con Messi. Quanto ti stimolano le rivalità? Ricordi la partita della Roma col Barcellona?
“Sono cresciuto lì e chiaramente c’era grande rivalità col Barcellona, in quella partita il mio fu un gesto eccessivo, me ne sono anche pentito, ma i derby sono così, sono speciali, sono gara calde per i tifosi, ma non bisogna andare oltre il limite di una partita di calcio. Ricordo quel Roma-Barcellona, una rimonta incredibile, una partita che davvero mi è piaciuto moltissimo vedere da casa”
Sei il portiere più pagato nella storia della Roma, tra i dieci più pagati nella storia del calcio. Cosa non funzionò al Tottenham?
“E’ una responsabilità quando un club paga certe cifre per acquistarti, non si sa mai le cose come andranno in anticipo. Io devo solo pensare al lavoro, garantisco umiltà e sacrificio, per fare bene per la Roma. Sta a me dimostrare che la Roma ha fatto una scommessa giusta. Ho la tranquillità per fare bene e rendere orgogliosi i tifosi. L’esperienza in Inghilterra non è stata facile, perchè sapevo che non avrei giocato molto, ho voluto provare questa esperienza, Pochettino mi conosceva bene e mi volle con lui, ma fu molto dura perchè non giocai, ma sono cresciuto molto comunque. E’ stato difficile perchè non ho giocato di fatto, ma ho lavorato con un allenatore dei portieri come Jimenez, che mi ha migliorato moltissimo, se sono il portiere che sono oggi lo devo anche lui”
Nel tuo modo di stare in campo sei un portiere silenzioso o parli molto? In che lingua parlerai con i tuoi compagni?
“Sto a Roma e devo imparare l’italiano il prima possibile, per rispetto del club, dei tifosi e dei miei compagni. Sono un portiere a cui piace parlare molto, capisco già abbastanza l’italiano”
Pensi sia il campionato giusto per farti crescere e farti scalare posizione nella Nazionale? Qual è la tua caratteristica principale?
“Vengo in Italia, dopo aver giocato in diverse squadre, Espanyol, Tottenham e Betis, ora a Roma. La mia intenzione è fermarmi in un posto come questo, continuare a crescere. La Roma è un club incredibile, un posto straordinario, con un allenatore dei portieri eccezionale. Penso sia un passo importante per la mia carriera. Sulla Nazionale non penso molto in questo momento, dipenderà molto dal mio rendimento con la Roma”
Ti senti a tuo agio nel fare il libero aggiunto? C’è un portiere a cui ti ispiri?
“Come detto il portiere deve adattarsi al tipo di gioco che vuole l’allenatore, qui giocheremo con la linea alta, non è un problema. Da piccolo ho sempre visto i migliori portieri in tv per rubare le principali qualità”