È buio tra i calciatori sulla formazione che affronterà il Feyenoord. Persino sul modulo ci sono poche certezze, a parte la difesa a cinque. Ma soprattutto il grande dubbio, la presenza di Lorenzo Pellegrini, ci accompagnerà fino al fischio d’inizio.
Come riporta il Corriere dello Sport, ieri a parole Mourinho lo ha ricoperto di complimenti (“è il capitano, è un calciatore importante per noi, magari il meglio per lui arriverà in questo finale di stagione“) ma poi non ha voluto chiarire se intenda schierarlo dal primo minuto a Rotterdam. Del resto sabato a Torino lo ha escluso per una scelta strategica precisa: “Visto il lavoro che aveva fatto, e non aveva fatto, ho pensato di sorprendere gli avversari con due giocatori come Solbakken ed El Shaarawy“.
In teoria dopo aver riposato in campionato Pellegrini sarebbe pronto a riprendersi un posto. Tra l’altro in un altro quarto di finale di Europa League giocato in Olanda, ad Amsterdam contro l’Ajax, segnò un gol decisivo su punizione. Ma in questa stagione Lorenzo non ha trovato continuità negli allenamenti e di conseguenza in partita. Nel momento in cui si scrivono i verdetti, Mourinho non può aspettare i tempi dei singoli. Così come è successo con Abraham, può succedere ancora con Pellegrini. Democrazia tecnica. (…)
Rispetto a Torino, Ibañez dovrebbe tornare titolare al posto di Llorente mentre Matic è candidato a una casella nel mezzo, di fianco all’inossidabile Cristante. Con Zalewski e Spinazzola più o meno sicuri di essere scelti sulle corsie (anche se l’esterno azzurro non sta benissimo e Celik è stato preallertato), l’abbondanza di opzioni intasa l’attacco.