Lorenzo Pellegrini avrebbe voluto vivere questa settimana in condizioni decisamente migliori, invece dovrà sperimentare un qualcosa di insolito, il caschetto, che lo proteggerà da eventuali colpi e che farà da barriera alla cicatrice, con i punti ancora presenti. Chissà quando, quel casco, dovrà, o vorrà indossarlo: molto dipenderà dalle sue sicurezze.
Come scrive il Messaggero, il capitano ha bisogno di un guizzo, come lo scorso anno. Questa stagione sta andando via tra alti e bassi, con un rendimento meno costante rispetto allo scorso anno, senza particolari noie muscolari, che invece lo hanno fermato spesso nella precedente annata. Lorenzo è passato dai sette gol (fino a marzo) dello scorso campionato, ai due di questo, meglio invece per quanto riguarda gli assist, quattro contro i cinque di questa stagione.
Il Capitano sente che nulla gli venga perdonato, e come sbaglia un passaggio, una giocata, un gol, c’è sempre un brusio ad accompagnarlo. Per qualcuno è passato dall’eccellenza alla normalità, anche se per Mou normale non lo è, visto che a lui non rinuncia, anche quando non sta bene: ha collezionato 21 presenze in campionato, 8 in Europa League e 2 in Coppa Italia.
Ha faticato ad entrare in condizione, forse è una questione di ruolo (o di compiti): vicino a lui non c’è più un calciatore alla Zaniolo, i cui movimenti erano sempre verticali, al fianco ha uno come Dybala che si muove come lui e questo forse gli impedisce di essere al centro delle cose come in passato. Pellegrini ha un po’ limitato gli inserimenti in area, i rigori spesso li ha lasciati all’argentino e a inizio stagione Mou lo ha impiegato da mezz’ala nel 3-5-2. (…)