Francesco Totti, durante la conferenza stampa d’addio alla Roma, indicò Lorenzo Pellegrini come il possibile erede. Quell’uscita provocò rumore, perché l’ex capitano fece un chiaro distinguo tra Lorenzo e Alessandro Florenzi che, all’epoca, aveva la fascia al braccio, ricevuta dopo l’uscita di scena di Daniele De Rossi. Quattro anni dopo, quella dichiarazione è ancora più attuale. Ecco la maglia numero 10 in Nazionale. A Bologna contro la Germania, prestazione raffinata e arricchita dal gol a Neuer. Previsione, dunque, centrata in pieno.
Come scrive il Messaggero, il testimone è definitivamente passato nelle mani (nei piedi) di Pellegrini. Che allunga la lista dei capitani giallorossi con quel numero dietro le spalle. Giuseppe Giannini, 47 presenze e 6 reti con l’Italia, ha dato spettacolo nelle notti magiche del mondiale 1990; Totti, 59 partite e 9 gol, è stato vicecampione d’Europa nel 2000 con il famoso cucchiaio a van der Saar nella semifinale contro l’Olanda e campione del mondo nel 2006 con il rigore decisivo, a fine recupero, all’Australia negli ottavi; Daniele De Rossi, 117 gare (4° insieme a Chiellini nella Top Ten azzurra) e 21 reti (record assoluto tra i centrocampisti della storia della Nazionale), anche lui campione del mondo nel 2006, calciando e trasformando il terzo rigore nella finale contro la Francia.
Solo Francesco ha avuto quasi sempre il 10 che ha è comunque entrato nel percorso degli altri. Lorenzo, 22 presenze e 4 gol, ha dovuto rinunciare all’Europeo dell’anno scorso proprio al fotofinish. Colpa di una ricaduta muscolare. Roberto Mancini, però, non lo ha mai abbandonato, puntando da sempre sulla qualità e sulla duttilità del capitano della Roma.