Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Roma raccontano come Parnasi sarebbe riuscito a superare gli ostacoli per la costruzione dello Stadio della Roma, avvicinando forze politiche, pagando contributi elettorali, distribuendo consulenze, promettendo posti di lavoro. Tutto questo grazie al presidente Acea Lanzalone, ma ora, come riporta Il Messaggero, tutto sta per essere congelato. Prima delle ultime elezioni, in particolare quelle regionali, l’imprenditore disse: “Io spenderò qualche soldo sulle elezioni, che poi vedremo come vanno girati ufficialmente con i partiti politici. Anche questo è importante perché in questo momento noi ci giochiamo una fetta di credibilità per il futuro ed è un investimento che io devo fare. Adesso è un investimento moderato, prima spendevo cifre che manco te le racconto“. Il ruolo di Lanzalone, Parnasi lo ripete il 5 marzo: “Messo da Grillo, dal professor Bonafede e da Fraccaro“, ed è “riuscito con la Raggi, è l’unico, gli ha dato l’autorizzazione per lo stadio. È colui che ha risolto veramente il tema dello stadio della Roma“. Il presidente di Acea promette a Parnasi di acquisire un immobile presso il business Park e in cambio avrebbe ricevuto consulenze ed incarichi, una parcella da 54mila euro. L’idea di Parnasi, poi, era di vendere il terreno ad una società, la DeaCapital, incassando più di 200 milioni di euro a fronte dei 42 spesi. Il leader di Eurnova per arrivare a Paolo Ferrara, capogruppo del M5S in Campidoglio, avvicina Gianpaolo Gola, assessore allo sport del X municipio, al quale è stata promessa un’assunzione nella Roma o al Coni. Dopo lo Stadio non si voleva fermare: “Noi fatto lo stadio dobbiamo decidere cosa fare a Roma, dobbiamo capitalizzare il super rapporto che abbiamo con questo qua“. Nelle carte c’è anche il nome di Prosperetti, il capo della Soprintendenza archeologia e paesaggio di Roma. L’obiettivo di Parnasi era chiaro: far archiviare la proposta di vincolo portata avanti dalla vecchia soprintendente, Margherita Eichberg. Il 15 giugno 2017 il ministero, sulla base di un parere emesso da Prosperetti, cassa il vincolo.