Ospite questa mattina ai microfoni Radio Onda Libera, l’ex centrocampista della Roma Simone Perrotta ha parlato della stagione appena conclusa e del mondiale che sta per cominciare:
Tra le Juve e Conte è un normale tiramolla o c’è qualcosa di più?
“Difficile fare valutazioni dall’esterno. I bianconeri vengono da un triennio strepitoso, proprio come ai tempi d’oro. Si sono superati, fare 102 punti è pazzesco. Conte ora vuole una squadra più forte per la Champions. Se la società rafforzerà la squadra, Conte resterà. Credo che lui sia la Juve, non so vedere oggi un altro allenatore al posto suo”.
Il record di 102 punti fa superare alla Juve la delusione per le disavventure in Europa?
“E’ stata sfortunata in Champions per quella partita di Istanbul che non è stata giocata e che in quelle condizioni non andava giocata. Non è stata fortunata neanche in Europa League”.
La Roma ripartirà come l’anti-Juve il prossimo anno?
“Il passato si cancella totalmente. La Roma sa di aver fatto qualcosa di importante e ora bisognerà vedere i meccanismi nello spogliatoio dopo una stagione così tirata ed entusiasmante. Ha la possibilità di ripetersi”.
Garcia e Benitez hanno superato la stagione a pieni voti?
“Garcia sicuramente sì: nessuno se l’aspettava, anche se si conosceva il suo valore. Il Napoli pure ha fatto una grande stagione, però ci si aspettava che potesse competere di più per lo scudetto”.
Chi vince la Champions League?
“Spero il Real Madrid anche perché c’è un pezzo d’Italia. Però ho una strana sensazione: dovrà stare molto attento all’Atletico che è capace di tutto”.
L’Italia di Prandelli è pronta per il Mondiale?
“Non partiamo favoriti, sebbene le qualificazioni siano state agevoli e si è formato un bel gruppo. Del resto favoriti non lo eravamo neanche nel 2006 in Germania. In un torneo breve entrano in ballo la condizione fisica e mentale, così come la storia. Possiamo arrivare lontano, stiamo a vedere”.
Le scelte di Prandelli sulle convocazioni sono state le migliori possibili?
“Da fuori è facile dire questo sì e questo no. Sono rimasti fuori dei giocatori importanti e questo vuol dire che l’Italia non è solamente i 23 che alla fine partiranno per il Brasile. Di solito si sente dire che quelli rimasti fuori sono i più bravi. Ma le scelte vanno fatte”
(Tuttomercatoweb)
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