Queste le dichiarazioni di Gianluca Petrachi, ds della Roma, ai microfoni di Sky Sport:
Si gioca a porte aperte….
La Roma ha sempre giocato quindi non è stata toccata da questo provvedimento. Forse avevamo necessità di fermarci perché abbiamo giocato tanto, anche in coppa (ride ndr). L’idea di fermare completamente il campionato forse sarebbe stata la cosa più corretta ma non siamo qui per fare polemica. Questa è una cosa straordinaria che è successa quindi qualsiasi cosa si faccia si tende a sbagliare perché è un evento talmente anomalo e grave per la salute di tutti. Bisogna lasciare agli organi competenti la decisione.
Ultima partita dell’era Pallotta. Si vive nello spogliatoio? Lo scenario di Petrachi cambierà?
Sono mesi che se ne parla ma noi siamo rimasti concentrati e un po’ distaccati da quelle che sono cose che esulano dal campo. Siamo concentrati tappa dopo tappa nel cercare di riprenderci come stiamo facendo. Abbiamo fatto due gare importanti e vogliamo continuare. Per tutto quello che è l’aspetto societario ci sono le persone addette a cercare di fare eventualmente un passaggio di proprietà La squadra e tutto il gruppo è concentrato a far bene.
Non è semplice il lavoro di un dirigente in momenti come questo…
Sicuramente questo cambio di proprietà sembrava imminente nei mesi di dicembre e gennaio ma poi, come avete visto tutti, si è protratto. Non è stato semplice in fase di calciomercato anche se poi alla fine mi hanno fatto lavorare, non posso dire assolutamente nulla. Io e l’allenatore dobbiamo essere bravi a parlare solo di calcio. A noi non manca nulla nel lavoro quotidiano che facciamo. Non parliamo di mancati pagamenti o cose del genere. La società è sempre stata presente e tutte le cose sono andate nel verso giusto. Quando e se succederà il cambio di proprietà conosceremo le persone che acquisteranno la Roma e vedremo quali saranno i progetti futuri e quant’altro. Noi dobbiamo lavorare sul campo e cercare di fare il meglio possibile.
Chi ha sbagliato in questo periodo di crisi?
Non è mai semplice cercare di trovare delle giustificazioni o comunque degli errori che si sono fatti. Certamente la squadra fino alla sosta di Natale esprimeva un grande calcio e lo faceva da collettivo, da squadra vera. Credo che la Roma stesse lasciando un’impronta sul campionato. Alla ripresa del campionato, forse un po’ le voci non lo so, qualcosa è cambiato. Non abbiamo avuto un approccio importante alla ripresa. Nel momento in cui abbiamo capito che avevamo sbagliato qualcosa è subentrata un po’ di paura, poco coraggio nel giocare a calcio. Ci stiamo ritrovando e vogliamo continuare. Questa squadra è a trazione anteriore. Se giochiamo con intensità possiamo dare fastidio a chiunque. Se non tutti stanno bene o si sacrificano rischiamo con tutti. I ragazzi si sono parlati e in questi ultimi 15 giorni si sta rivedendo un po’ la Roma di inizio campionato.