Pisilli, lacrime e gol sotto la Sud: “Da tifoso emozione indelebile”

Pisilli, lacrime e gol sotto la Sud: “Da tifoso emozione indelebile”

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Europa League : Roma-Sheriff

Gioia mista a lacrime per Pisilli, autore del gol del 3-0 della Roma contro lo Sheriff. Esordio europeo (l’assoluto avvenne lo scorso anno in A contro l’Inter) e rete finale sotto la Sud, con i compagni che lo hanno sommerso di applausi e abbracci.

Europa League : Roma-Sheriff

PISILLI A SKY SPORT

“Un’emozione difficile da spiegare, una cosa che sognerò tutta la vita. Sono tifoso della Roma da quando sono piccolo e segnare in questo stadio con questa maglia è qualcosa che non riuscivo ad immaginare. Una cosa pazzesca, i tifosi della Roma sono speciali e questo lo sanno tutti”.

Hai dimostrato personalità, il gol lo avevi già sfiorato e hai dimostrato personalità.
“Cerco sempre di fare le giocate che ho sempre fatto. Se entri con la paura è la cosa peggiore che può succedere. Ho cercato di stare il più tranquillo possibile, il mister mi ha detto di stare tranquillo e spero di esserci riuscito”.

Tredici ragazzi come te hanno esordito con Mourinho. Che altre cose ti dice?
“Lavorare con lui tutti i giorni è qualcosa di incredibile. Da lui si impara tantissimo, è un mister che non ha bisogno di presentazioni e quindi è un onore lavorare per lui”.

A chi hai pensato dopo il gol?
“È stato un mix di emozioni, non so cosa mi è passato nella mente in quel momento. Ho pensato a tutto il percorso che ho fatto per arrivare fino a qua, tutte le persone che hanno fatto parte di questo percorso e non ce n’è una in particolare”.

Quanto è stato complicato questo percorso? A quanti anni sei entrato nella Roma?
“A 9 anni, da quando ero in quarta elementare, sono cresciuto dentro Trigoria e quindi tutte le persone di Trigoria è come se facessero parte della mia famiglia. Giocare per la Roma vuol dire anche questo”.

Il tuo ruolo è quello di centrocampista, a chi ti ispiri?
“Non ho un giocatore in particolare, mi piacciono molto i giocatori che si inseriscono e non ho proprio un nome da fare. Cerco di guardare quanti più giocatori possibili, mi ispiro anche a quelli che abbiamo in squadra e cerco di rubare il più possibile da loro. Non ho un nome particolare”.

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