Chissà, forse domani all’Olimpico contro il Belgio – o lunedì a Udine con Israele, potrebbe toccare a Niccolò Pisilli (già campione d’Europa nel 2023 con l’Under 19), che ha appena compiuto vent’anni e che, come i suoi predecessori, sbuca in Nazionale dalla grande scuola di Trigoria. Pisilli ha gli occhi del bambino felice, è diventato grande in poco tempo, da quando Mourinho gli ha messo la mano in testa e lo ha lanciato nel grande calcio: da quando De Rossi ha creduto in lui facendolo esordire da titolare su un campo difficilissimo come quello della Juventus. Spalletti lo ha accolto come un padre-maestro. “Voglio bene ai miei calciatori”. E vuole bene anche al piccolo Niccolò, calciatore e studente.
“A vederlo mi sembra proprio un bel centrocampista, sa fare entrambe le fasi. Mi diceva De Rossi che nelle partitine fa sempre gol. Ha frequenza di passo, ha energia”.
Pisilli ci spera, sarebbe per lui una gioia in più fare l’esordio nel suo terreno di gioco, l’Olimpico. Può essere l’alternativa a Pellegrini come trequartista, può fare la mezz’ala come Frattesi e Barella. “Le parole del ct fanno molto piacere, spero di poterle trasformare in fatti”, ecco Niccolò, alla sua prima conferenza stampa azzurra. “Ci tengo a ringraziare De Rossi, Mourinho e Juric, se sono qui è per loro”. “Io sono un tifoso romanista, ma è ancora presto per dire se potrò fare una intera carriera alla Roma”.