La concorrenza non manca, e fra i club più titolati d’Europa, ma la carta che può giocare l’Italia è dettata dagli sconti sul fronte dell’erario introdotti nel 2017 e nel 2019. Quelli varati quattro anni fa consentono, per tutti i redditi non dichiarati entro i confini italiani, di pagare una cifra forfettaria di 100 mila euro all’anno, mentre quelli promulgati due anni fa, destinati agli atleti professionisti, prevedono una esenzione ai fini Irpef del 70% redditi per coloro che sono stati residenti all’estero almeno per due anni e che decidono di trasferirsi in Italia per almeno un biennio.
Come scrive la Gazzetta dello Sport (M.Cecchini), se Sergio Ramos insomma accettasse un ingaggio da 7.5 milioni a stagione per due anni, il club giallorosso pagherebbe al lordo circa 10 e non 15 milioni. Non è la prima volta che la Roma tenta operazioni del genere con campioni sul viale del tramonto. In tempi più recenti l’operazione Mkhitaryan è stata eccellente, mentre quella su Pedro ha avuto esiti altalenanti. I casi più eclatanti, nel passato recente, in difesa, sono stati quelli di Ashley Cole e Maicon. L’operazione Ramos è rischiosa e piena di fascino, starà anche ai Friedkin decidere se giocarla o meno.