GAZZETTA DELLO SPORT.IT – Impressionato, ma felice. Miralem Pjanic fa il bilancio del primo mese e mezzo da giallorosso in attesa di giocarsi un posto all’Europeo, stasera contro la Francia allo Stade de France. Il bosniaco non rinnega la scelta di rinunciare alla Champions League con il Lione e vive già intensamente la nuova vita italiana.
TIFO — Merito anche dei tifosi, altra dimensione rispetto a Lione: “In Francia – spiega il centrocampista a France Football – avevamo una buona tifoseria, ma non è niente rispetto a quello che ho scoperto a Roma. Qui la passione si vive ogni giorno ed è fantastico vedere questo amore per la squadra. Ci sono un sacco di fanatici e la città è tagliata in due tra Roma e Lazio. Mi impressiona molto, ma allo stesso tempo adoro questa situazione. Mi ricorda il clima in nazionale, ma non l’avevo mai vissuto in un club”.
RE — Un club dove regna Francesco Totti: “La sua popolarità e il suo impatto sono impressionanti. E’ quasi il re di Roma”. Senza però dimenticare Luis Enrique: “E’ un allenatore molto bravo, vicino ai giocatori che vuole giocare come fa il Barcellona e si sente molto la sua cultura blaugrana. Forse ci vorrà del tempo per impostarla, ma ha belle idee e se funzionano saremo devastanti”. In un campionato tutto da scoprire: “Vista la nostra filosofia di gioco gli avversari ci lasciano molto il possesso palla, ma sono sorpreso dall’organizzazione delle squadre che lasciano davvero poco spazio. La maggior parte delle squadre non giocano per tener palla, ma per contrattaccare”.
SCELTA — Insomma, Pjanic non si pente di aver rinunciato al nuovo Lione affidato all’esordiente Remi Garde con cui c’era feeling: “E’ successo tutto in poche ore, l’offerta della Roma faceva comodo anche ai dirigenti, e credo che dopo Metz e tre stagioni a Lione per me ci sia una nuova tappa. A 21 anni scopro un nuovo campionato, nuovi giocatori, un nuovo Paese, una nuova lingua, tutte cose che mi arricchiranno”. Magari quanto una qualificazione diretta all’Europeo a spese dell’ex terra d’accoglienza.