‘Altropallone’ è il premio che annualmente viene assegnato a chi nel mondo dello sport si è adoperato nella lotta al razzismo, contribuendo a fare dello sport, e del calcio in particolare, uno strumento di pace e di coesione sociale, in grado di abbattere le barriere tra i popoli.
Padrone di casa della manifestazione Gianni Mura, presidente della giuria: “L’anno scorso abbiamo premiato Samuel Eto’o per il suo impegno nel garantire l’accesso allo sport per i bambini in Camerun, quest’anno abbiamo deciso di assegnarlo a Luma e Gianluca, perché hanno voluto dare, tra tante difficoltà, la possibilità di giocare a calcio a ragazzi fuggiti da teatri di guerra”.
La giuria è composta da giornalisti e personaggi del mondo dello sport e del volontariato ai quali ogni anno si aggiungono i vincitori del premio, a premiare i Liberi Nantes è stato Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma campione d’Italia, da sempre impegnato per un calcio a misura d’uomo: “Io sono un quasi collega dei Liberi Nantes, dato che gioco ancora in un campionato di seconda categoria, questa iniziativa serve per fare la voce grossa con argomenti giusti e importanti. È importante scoprire un nuovo modo di pensare il calcio, sui media danno clamore i tifosi che fanno ululati razzisti negli stadi, noi preferiamo dare un riconoscimento sociale a chi si comporta bene nello sport”.
In occasione della premiazione è stata lanciata la nuova campagna di sostegno per Liberi Nantes “Un metro quadro di Libertà”. “Il terreno di gioco è un luogo simbolico – spiega in una nota l’associazione – lo spazio condiviso per eccellenza, dove sulla base di regole comuni si affrontano gli avversari, ci si allena insieme e si gioca. Per fare ciò si è pensato di suddividere l’area, di circa 7.000 metri quadrati, in altrettante porzioni da un metro quadrato e di offrire la possibilità, a chiunque vorrà e potrà riconoscersi in questo progetto, di sostenere Liberi Nantes adottando un metro quadro, sottoscrivendo soli 100 euro. Siamo convinti, infatti, che solo da un contributo diffuso e solidale può nascere uno spazio aperto in grado di accogliere chiunque e di garantire a chiunque il diritto allo sport e al gioco”.