Presto che è tardi

Presto che è tardi

SHARE

rassegnastampaIL ROMANISTA – S. ROMITA – Come volevasi dimostrare – e in parte come avevo scritto sul Romanista di lunedi – a Milano ballano il minuetto in tre e l’Allegri preferisce un anno passato a telefono a cambiare formazione secondo le intuizioni geniali del Berlusca, piuttosto che iniziare un nuovo ciclo amato e rispettato. Il che dimostra, nel caso ve ne fosse bisogno, che non era un allenatore da Roma. Ma quale è l’allenatore da Roma? Per dire una banalità del tipo “E’ rigore quando arbitro fischia” potrei aggiungere che il condottiero giusto in giallorosso è chi gli darà gioco e risultati. Perchè chi vince è bravo a prescindere.

Quello che lascia perplessi ma che fa sorridere- anche se i dirigenti della Roma si stupiscono ancora nonostante la loro lunga esperienza – è la malafede con cui si addossa ad una proposta onesta, limpida ed esosa fatta ad Allegri la responsabilità di una risposta negativa. Allegri ha scelto di non venire? E sti cazzi! Non si presentò all’altare in zona Cesarini, figuriamoci se avrebbe potuto in definitiva reggere il peso dell’Olimpico! Non stiamo parlando nè di Mourinho nè di Ancelotti. Massimiliano è un buon allenatore ma non fa la differenza. Ad uscire umiliati sono i milanisti e i rossoneri tutti, da Barbara Berlusconi al figlio di Galliani.

La Roma no. Di certo. L’umiliazione è non giocare a pallone il 26 sera nella finale di coppa più importante che poteva capitarci. Prendersela a posteriori con i dirigenti per una nottata del genere è talmente stupido che non merita risposta. Replicare con i fatti però è ora un dovere.[…]

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.