GAZZETTA DELLO SPORT – Avevano allentato la presa al «Franchi» subendo il pari a fine gara, se la sono ripresa nell’Olimpico di Roma, in un campo tanto suggestivo quanto nemico. La Coppa Italia «baby» va alla Fiorentina, Seculin la difende con due paratone sul 2-1, prima del penalty finale (Matos a terra per un sandwich) che chiude tutto. Il portiere capitano rimedia allo scarabocchio d’andata: vietò ai viola vittoria e ipoteca sulla coppa, se la prende parando tutto, nel finale. DiBenedetto, che ha guardato la partita in un ristorante, assapora la prima delusione da presidente romanista in pectore.
La chiave Tre minuti tre. Decisivi. Tre minuti con due perle, i due primi tiri in porta. Il drop stupendo (24’ p. t.), al volo da 30 metri di Ciciretti (Masi respinge sulla linea) e il gol viola (27’ p. t.), piega indelebile alla gara. Palla in profondità, Carraro boa sul dischetto (difende palla e smista) Seferovic (svizzero con sangue bosniaco) la piazza dentro, con un tiro assestato (e deviato inutilmente da Pigliacelli). Lì si decide la gara, anche se il tiro di Viviani (Camporese devia di coscia) pareggia i conti subito dopo il riposo. Quando Piccini, dalla destra, piazza il tiro cross quasi dalla bandierina che beffa Pigliacelli (fuori dai pali), inizia l’assalto al fortino della Roma. Solo Ciciretti è lucido (gran punizione al 44’ s. t.), i compagni assaltano, ma non fanno bottino. Carraro, dal dischetto, è inesorabile e chiude tutti i conti.
Prendete la targa Chi brilla? Un po’ Pairetto, arbitro che vara la Dinasty (sufficiente, errori pochi e veniali). Ma va preso il numero di targa (per svezzarli a breve) a Masi (pertica al posto giusto sempre), Piccini (non solo per la palombella radiocomandata), Salifu (satanasso di mediana), Acosty (accelerazioni e guizzi) coi soliti Carraro e Seferovic (pupillo di Mihajlovic). Nella Roma, sconfitta in casa a parte, Ciciretti non fa più notizia per la sua bravura, Viviani si conferma perno di mediana da lode.
Gioie e dolori La Roma, in sostanza, perde per gli spifferi in cui si infilano— nella zona centrale— i viola. Morbida in mezzo, i pericoli maggiori vengono in quella zona (gol dell’ 1-0 e rigore finale). La Fiorentina di Buso fa festa e ruba nulla, anzi: felice per la Coppa, per le conferma d’avere metà squadra pronta ad essere svezzata per la A e con una stella in più, quella del d. g. Corvino. Con questa Coppa centra il 10 ° successo giovanile in carriera. Brilla quella stella, eccome se brilla…