Il professor Mario Renzitelli, preparatore atletico laureato in scienze e tecniche dello sport durante la trasmissione “Buongiorno calcio ” su Radio Manà Manà, ha voluto dire la sua sul rendimento fisico della Roma quast’anno: “Capanna non è certo l’ultimo arrivato e i problemi fisici della Roma non dipendono dal suo lavoro. Non ho mai sentito parlare di una preparazione da 75 minuti e di una da 90, quando si svolge un lavoro è quello e basta, così come non condivido il fatto che il metodo di Ranieri fosse statico e quello di Montella è dinamico, cosa vuol dire? La preparazione è unica e produce degli effetti per tutta la stagione . Non credo che sia un problema fisico, bensì psicologico. Non penso che il Professor Capanna sia uno sprovveduto. Inoltre il suo successore (Professor Bertelli n.d.r) dovrà continuare sulla sua linea, proprio per evitare infortuni muscolari, causati da un cambio improvviso di training”. In quanto al ritiro di Brunico, definito “leggero”, Renzitelli ha ricordato “ Nel calcio di oggi non si può privilegiare il fondo, non è facile impostare il lavoro quando si ha poco tempo a disposizione, meglio privilegiare il lavoro con il pallone, c’è stato il mondiale sudafricano e poi le tante amichevoli pre campionato impediscono di impostare una preparazione più pesante”.
Renzitelli ha illustrato, inoltre che” non esiste una preparazione esatta. Non c’è una ricetta sicura. Conta in primis, la psiche del giocatore, che è fondamentale. Capanna lavora molto sul breve. Come si fa in Spagna ed in Inghilterra. E vediamo che il loro calcio è più vincente rispetto a quello di casa nostra. I cali nel finale di gara per i calciatori romanisti sono dovuti ad una mancanza di attenzione, magari dovute a paure inconsce, ma non ad un disagio fisico”. Renzitelli ha ricordato anche l’evoluzione tecnologica in materi di preparazione. “Ora possiamo utilizzare un sistema satellitare (con il GpS) per monitorare ogni tipo di sforzo del singolo giocatore, e questo ci permette di verificare le reazioni degli atleti, magari in casi particolari, come l’inferiorità numerica. Cosa che anche i preparatori altletici della Roma seguono abitualmente”.