Il Tempo (A.Austini) – Ci sono due dubbi, neanche di poco conto, nella testa di Eusebio Di Francesco: Nainggolan sì o Nainggolan no e l’elezione dell’esterno alto di destra che non dovrà far rimpiangere l’infortunato Under. Lunga notte insonne di vigilia, valutando i pro e i conto delle varie soluzioni a disposizione del tecnico giallorosso per il suo primo quarto di finale di Champions da allenatore. Per Nainggolan, più che fiducioso al momento dell’imbarco a Fiumicino («sto alla grande altrimenti non partivo»), l’ultima parola verrà detta questa mattina. «Le percentuali che Radja possa giocare sono al 50%. L’ultimo provino sarà decisivo per sciogliere le riserve. Pellegrini, invece, è recuperato», le uniche ammissioni di Di Francesco alla vigilia.
Parole pronunciate prima della sgambata di rifinitura al Camp Nou con il belga al centro dei riflettori: due chiacchiere a bordocampo con Cristian Totti, una smorfia a De Rossinel bel mezzo degli esercizi e la mano ogni tanto che a toccare il flessore incriminato. Discorso apertissimo anche per la maglia da esterno alto, contesa tra El Shaarawy(favorito), Defrel e Florenzi (con eventuale inserimento di Bruno Peres). «Magari non giocheranno né El Shaarawy e né Defrel», prova a bluffare Di Francesco. «Gregoire ha meno partite e allenamenti nelle gambe, anche se può essere un’opzione importante. Stephan ha avuto maggiore continuità e quindi potrebbe reggere al meglio l’intera gara. Defrel e El Shaarawy hanno caratteristiche diverse: uno è destro l’altro è sinistro e giocando a destra cambia l’impostazione nel venire a cercare il pallone, uno è più bravo a venire a prenderla dentro, l’altro ad attaccare la profondità. Sarà il mio pensiero della gara a determinare la scelta di chi giocherà in quel ruolo». La sorpresa, però, è sempre in agguato: nei pensieri di Di Francesco frulla anche l’idea di una catena di destra Bruno Peres basso-Florenzi alto. Ma più che gli uomini, conterà la mentalità.
«Non vogliamo parlare di percentuali – spiega Fazio – credo sia una grandissima partita, ma noi con grande rispetto, entusiasmo e attenzione vogliamo andare avanti. Non dobbiamo guardare indietro a quello che abbiamo fatto, ma al futuro per fare meglio». Un solo dubbio, invece, in casa Barcellona: il ballottaggio per una maglia da titolare tra Dembelé e Paulinho. «Con l’etichetta di favoriti non si vincono le partite», dice Ernesto Valverde. Semplice messaggio ai naviganti nei mari blaugrana a non fare scherzi accompagnato, in maniera non proprio casuale, da un cavalleresco elogio della Roma. «Non è certo una sorpresa che i giallorossi siano tra le prime otto d’Europa: parliamo di una squadra di qualità votata all’attacco che sa anche difendere bene e pressare alto. Non sarà facile. Rispettiamo molto la Roma». Parole almiele per la creatura romanista plasmata Di Francesco, già incrociato lo scorso anno nel doppio confronto di Europa League tra Athletic Bilbao e Sassuolo, ma anche buone notizie dal campo per Valverde: i pilastri Messi («se lo convoco, gioca») e Busquets presenti dal primo minuto