Faceva ancora parecchio caldo quando, a «Sette», Eusebio Di Francesco raccontava: «A volte scrivo frasi motivazionali sulla lavagna, uno di quelli che cito di più è Mandela. Condivido l’idea che una squadra sia un corpo unico, con un’unica anima». In cinque mesi il suo pensiero è rimasto lo stesso, le parole no. Tanto che Di Francesco, testuale, si è detto: «Deluso, amareggiato, avvelenato e incazzato». Poi ha dato un paio di pugni alla panchina e ha mandato in tribuna quei giocatori che avevano avuto atteggiamenti, a suo dire, non consoni. Come ricorda la Gazzetta dello Sport: «Non voglio parlare di tattica, l’allenatore durante alcune situazioni è relativo. Sono arrabbiato ed amareggiato». Parole che ritornano spesso e niente hanno a che fare con quelle di cui orgogliosamente, Di Francesco parlava in estate. Quando faceva caldo. E non c’era il gelo, dentro e fuori Trigoria.