Quarantotti. Il capitano entra e fa il 3-3 poi la dura lite...

Quarantotti. Il capitano entra e fa il 3-3 poi la dura lite con Spalletti

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Leggo (F.Balzani) – Insulti, vecchi rancori e una rissa sfiorata. Non tra tifosi o giocatori avversari. Ma tra Spalletti e Totti, l’allenatore e il capitano anche ieri decisivo per salvare (almeno per ora) il 3° posto con un gol che sta generando un acceso dibattito sul rinnovo. Così sarebbe finita Atalanta-Roma, l’ennesima gara dei rimpianti.Il diverbio nato poco prima di rientrare negli spogliatoi, davanti agli occhi di testimoni. Una battuta di Spalletti alla squadra («Fate figure di merda da 10 anni, non vincete nulla»), la risposta piccata di Totti. E la tensione salita alle stelle. Sarebbero volate parole grosse, accuse anche riguardo una partita a carte giocata fino a tarda notte sabato dal capitano e parte dello staff. C’è chi parla di contatto fisico e di uno Spalletti che avrebbe afferrato lo stesso Totti: «Ora mi hai rotto il c.». Spalletti in serata ha però smentito (in parte) l’accaduto: «Quanto leggo mi sorprende visto che, essendo stato espulso, non sono rientrato nel sottopassaggio con i calciatori. Li ho attesi nello spogliatoio e ovviamente ho avuto delle cose da dire visto che non ero contento. Smentisco che ci sia stata una lite o peggio ancora un confronto fisico. Io non metto le mani addosso ai miei giocatori». I due oggi saranno convocati da Baldissoni. Poco prima il tecnico davanti alle telecamere si era lasciato andare a dichiarazioni forti: «Francesco non ha salvato niente, la partita l’ha salvata la squadra. Il gol di Totti non cambia niente per me, se lui calcia, segna. Lo sappiamo, ma contano anche altre cose come i contrasti, la corsa. Senza di lui abbiamo vinto 9 partite». Poi per giustificare la brutta prova di Dzeko lo tira in ballo: «Edin è condizionato dalla figura di Totti. Voi giornalisti lo anteponete a lui, vince Totti e il bosniaco viene massacrato e così si demotiva». Motivata è sembrata però di nuovo la squadra dopo l’ingresso del numero dieci. Era successo nel secondo tempo col Bologna, è accaduto ieri. Il gol di Totti, il numero 301 in carriera (245 in serie A), è arrivato al termine di una partita folle che ha visto i giallorossi andare avanti per 0-2 con Digne e Nainggolan prima della rimonta dell’Atalanta coi gol di due ex: D’Alessandro e Borriello. La copertina però è tutta per Totti: 2 gol e 4 assist da tre punti in 285′. L’ultimo (assist) vanificato dallo stesso Dzeko. Decisivo ancora una volta Francesco, come lo è da 23 anni. E quindi ancora più causa di imbarazzo per Pallotta che lo vuole dietro a una scrivania.

 «Il presidente ha deciso, questo gol non cambia nulla», ha confermato Sabatini che però non pare convinto dalla scelta. «Fa gol e assist, perché mai dovrebbe smettere», lo difende Borriello. Ieri il campo ha anche detto che questa Roma è cambiata di poco nei numeri rispetto a quella di Garcia (appena 4 punti in più) e che ha bruciato l’ennesima occasione di avvicinarsi al Napoli. «Non riusciamo a restare 90′ sul pezzo – ha concluso Spalletti – E questa è colpa mia. A volte ci sentiamo troppo belli quando invece dovremmo essere cattivissimi. Una roba imbarazzante. Roma è tentatrice, arriva il sole e si perde di vista l’attenzione che va fatta fra famiglia e squadra».

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