Questione di testa

Questione di testa

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Il cammino che porta a conquistare un posto tra le prime quattro «non è un’autostrada che inizia e finisce dopo 500km».Per questo José Mourinho si gode le tre vittorie consecutive raccolte dopo la ripresa del campionato e analizza la classifica della sua Roma a sei gare dalla fine del girone d’andata: «Stare vicino a squadre come l’Inter, l’Atalanta e il Milan è stimolante. Non essere a 30 o a 20 punti di distanza, ma a 6, 7 o 8 ti dà un feeling molto positivo». Risultati ottenuti tramite il lavoro del gruppo che ha trovato a Trigoria e all’atteggiamento di tutti i giocatori, specialmente di chi ha avuto meno spazio senza perdere mai serietà e voglia di crescere: «Bisogna avere una mentalità forte. Il merito è principalmente di chi non gioca tanto, come Diawara o Kumbulla che ha dato tutto nel minuto disputato contro il Torino. Sono calciatori che lavorano tanto durante la settimana anche con la sensazione di arrivare alla partita consapevoli di non giocare». Anche oggi sul campo del Bologna – calcio d’inizio alle 18.30 – nei piani dello Special One c’è l’idea di mandare in campo tutte le prime linee.

Come riporta il Tempo, confermata la difesa a tre, il portoghese vorrebbe riproporre Smalling in mezzo a Mancini e Ibanez ma dipenderà tutto dalle sensazioni che l’inglese avvertirà questa mattina: «Se Chris dice di sentirsi al 100% gioca, altrimenti, anche se dovesse 99% lo proteggo». Se non dovesse farcela al suo posto giocherà Kumbulla. A centrocampo invece potrebbe tornare Cristante in mezzo a Veretout e Mkhitaryan con Karsdorp ed El Shaarawy esterni mentre davanti, dopo l’ottima prova di domenica scorsa, verrà riproposto il tandem Zaniolo-Abraham. Bisognerà fare particolare attenzione alla tenuta nervosa: Abraham, Cristante, Karsdorp e Mancini sono diffidati e rischiano di saltare il big match con l’Inter. Al Dall’Ara Mourinho ritroverà l’amico Mihajlovic, che lo aveva ringraziato per il supporto mostratogli durante la lotta alla malattia: «Sinisa non deve ringraziarmi – dice Mou sorridendo – quello che ho fatto, l’ho fatto con il cuore. Noi personaggi pubblici, quando facciamo qualcosa di importante, possiamo avere un’influenza positiva per tanta gente. Lui sicuramente ha avuto un’influenza molta positiva per tante persone che hanno avuto il suo stesso problema. Porto rispetto e ammirazione, perché persone come lui possono influenzare tanta gente. Non si è mai nascosto, ha sempre voluto lavorare ed è stato un esempio incredibile».

Del rapporto tra speciale tra i due ha parlato lo stesso Mihajlovic, che in conferenza stampa ha speso parole d’affetto nei confronti del tecnico giallorosso. «Lui è un grande allenatore, siamo anche amici, mi fa piacere vederlo. L’ho sempre apprezzato come allenatore e soprattutto come uomo. Mi è stato vicino anche durante la malattia e non lo dimentico, è sempre stato carino con me. Veniamo da due Paesi dove furbizia, rispetto e lealtà sono importanti». Questa sera si abbracceranno prima di darsi battaglia in campo. I tre punti in palio sono fondamentali per entrambi.

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