RADIO DIXIT – Le reazioni dell’etere radiofonico giallorosso al pareggio contro l’Hellas, alla prima di Spalletti sulla panchina giallorossa
Angelo Di Livio (101.5 Fm Centro Suono Sport): “In pochi giorni l’allenatore non può dare un’impronta totalmente nuova, anche se ho visto idee diverse e propositive, soprattutto nelle verticalizzazioni, nella ricerca costante del centravanti. Mi aspettavo una vittoria. Castan? Sono stati commessi due errori: il primo quello di farlo giocare, il secondo è quello di non averlo tolto alla fine del primo tempo, dispiace dirlo perchè Castan oltre ad essere un grande giocatore è un uomo vero. Dzeko? Ormai è un caso, deve fare gol, se un centravanti così non fa gol, il problema è serio”
Francesco Checco Oddo Casano (101.5 Fm Centro Suono Sport): “La Roma ieri pareggia per responsabilità del proprio centravanti, che messo 4-5 volte da solo davanti alla porta – in alcune occasioni quasi dentro la stessa – è riuscito a sbagliare l’impossibile. 25 azioni manovrate, 11 occasioni da gol, due pali, il 64% di possesso palla, l’inizio di un lavoro tattico che nella Roma è stato sconosciuto nell’ultimo anno e mezzo, Spalletti non poteva fare miracoli, ma sarebbe bastato concludere sotto porta un discreto lavoro fatto dalla squadra, per parlare oggi di “rinascita”, di “resurrezione”. Sento parlare di confusione tattica, la Roma ieri ha giocato con il 4-2-3-1 di base, alzando Digne a metà del primo tempo quando il Verona giocava con il 3-6-1 praticamente, la difesa a tre è un’altra cosa, ieri non c’è stata se non per cinque-dieci minuti. Non ci sono stati stravolgimenti. Sento parlare di problema fisico, ieri la Roma percorre 107 Km rispetto alla media di 98 stagionale, dove sta il problema fisico?”
Max Leggeri (101.5 Fm Centro Suono Sport): “L’entusiasmo portato da Spalletti nell’ambiente è durato 4 giorni. Il mister toscano è tatticamente, tecnicamente superiore a Rudi Garcia, ma mi auguro che prenda le distanze dall’eccessivo buonismo che ha narcotizzato l’ambiente di Trigoria in questi anni. Non si possono emettere sentenze definitive sul lavoro del neo tecnico giallorosso, ma lo stravolgimento eccessivo apportato da Spalletti ha mandato in tilt la squadra, privilegiando certe gerarchie tecniche rispetto allo stato fisico attuale di alcuni calciatori, come Sadiq. Spero che il mister non sopravvaluti il valore temperamentale di una squadra, che ha dei grossissimi limiti di personalità”
Federico Vespa (101.5 Fm Centro Suono Sport): “La Roma non sta in piedi mi sembra evidente. Ieri si è vista più o meno la stessa squadra di sempre, non ho visto la mano del tecnico. La Roma è una squadra nettamente sopravvalutata nei singoli, con il passare delle domeniche questo aspetto è sempre più evidente”
Luigi Esposito (101.5 Fm Centro Suono Sport): “Anche per un allenatore bravo come Spalletti è impossibile, in soli tre giorni, trasformare in una squadra, un gruppo di solisti costretti ad improvvisare per la mancanza di uno spartito. L’allenatore dovrà adoperare una terapia d’urto pesante, soprattutto su alcuni singoli come Dzeko, che va recuperato dal punto di vista mentale”
Fabio Petruzzi (101.5 Fm Centro Suono Sport): “Spalletti dovrà lavorare molto sulla testa della squadra, perchè si è persa totalmente fiducia. Ci sono tanti giocatori fuori forma, credo che progressivamente Spalletti passerà ad una linea a tre, perchè dietro servono maggiori certezze. Mi auguro che Spalletti non si faccia imporre nulla dalla società, né sul mercato, né sulle scelte dello staff”
Piero Torri (92.7 Fm Tele Radio Stereo): “Ieri Spalletti ha commesso con Castan lo stesso errore commesso da Garcia lo scorso anno con Doumbia prima di Roma-Parma. Credo che il mister toscano abbia pensato che la mattia della Roma fosse più reversibile di quello che è, invece la Roma è una squadra malata nel cuore, nella testa, nell’anima, è limitativo parlare di problema fisico. Questa è una squadra che va rifondata nel suo scheletro, nella sua anima, ci sono giocatori che ormai fanno fatica a presentarsi in campo”.
Federico Nisii (92.7 Fm Tele Radio Stereo): “Spalletti è rimasto vittima del suo ruolo: dell’istrione chiamato a risolvere la situazione e ha forse sottovalutato il problema che la Roma in questi mesi è stata mal addestrata. Ieri abbiamo avuto la dimostrazione che Garcia fosse il vero problema di questa squadra, perchè il neo tecnico ha trovato una squadra azzerata sul piano tattico. Nella gara contro il Verona bisognava pensare prima ai tre punti, visti i passi falsi di Fiorentina e Inter, e sperimentare meno, cercare di più nel pragmatismo”
Alessandro Austini (92.7 Fm Tele Radio Stereo): “La partita di ieri andava vinta a prescindere, doveva essere il primo pensiero di tutti, non era un’amichevole dove sperimentare, i cambi tattici eccessivi di Spalletti non hanno portato al risultato sperato. L’obiettivo massimo di questa squadra è il terzo posto, Juve e Napoli sono di un altro pianeta”
Stefano Petrucci (92.7 Fm Tele Radio Stereo): “La Roma sono settanta giorni che fa pena, da dopo il derby ha vinto una partita, è chiaro che le maggiori responsabilità sono di chi è stato qui per tre anni, non di chi è arrivato da tre giorni. E’ mortificante vedere certe prestazioni di alcuni singoli che sono irriconoscibili. La situazione di Castan è grave, è stato commesso un grave errore di valutazione. Dzeko? Chi gode degli errori del bosniaco è un laziale, ma questo ragazzo è oggettivamente lontano parente di quel grande calciatore che abbiamos sempre ammirato. Ieri sembrava un cotechino”
Gabriele Ziantoni (92.7 Fm Tele Radio Stereo): “Il risultato di ieri è purtroppo identico a quelli maturati negli ultimi mesi, ma sul piano tattico si sono viste delle novità. Sento dire che la Roma non sta in piedi, a me non è parso anzi”
Ubaldo Righetti (92.7 Fm Tele Radio Stereo): “Spalletti con questa squadra è dovuto ripartire da zero. Ho visto le immagini in allenamento di Baldini, che ha preso da parte i difensori dovendogli insegnare i movimenti del corpo in uscita e sulle corse all’indietro, roba che si fa nei primi giorni di ritiro. Castan? E’ stato mal valutato finora da chi è stato qui per mesi, non facendo mai in allenamento esercitazioni che sul piano dell’intensità potessero dare delle risposte certe”.
Franco Melli (104.5 Fm Radio Radio): “Sono mesi che ne parlo, forse qualcuno oggi se ne sta accorgendo: Dzeko è un ingombro, riportate Destro a Roma. Pavoletti è più forte del bosniaco”
Alessandro Angeloni (104.2 Fm Rete Sport): “Mi aspettavo Spalletti cercasse di dare più sicurezze alla squadra. Forse ha creduto che col Verona fosse giusto sperimentare qualcosa di diverso. Le intenzioni sono positive, ma la squadra è ferma sulle gambe. Il risultato è sempre lo stesso perchè la squadra è malata.”
Luca Valdiserri (104.2 Fm Rete Sport): “L’unico obiettivo realistico della Roma è il terzo posto, anche se questa squadra ha grossi problemi. Dzeko? E’ un giocatore importante, che gioca con 50 kili di cemento sulle spalle, dovrebbe fare un percorso di lavoro fisico parallelo per ritrovare la forma giusta. Gervinho? Non mi pare che la Roma ne possa fare a meno”.
Maurizio Catalani (104.2 Fm Rete Sport): “Non è cambiato nulla, ma in 24 ore era difficile cambiare qualcosa. La Roma di Spalletti non c’è ancora. Ieri ho visto diversi schemi e moduli, con alcuni giocatori che non sembrano essere adatti. Credo Spalletti non replicherà il suo vecchio gioco, quella era un’altra squadra e soprattutto non puoi replicare Totti. Non capisco cosa succede a Florenzi, Salah e Dzeko. Pjanic non è nè un leader nè un grande giocatore, basta trovargli scuse. Castan? Sbagliato crocifiggerlo, non si deve scusare, a lui va il mio abbraccio più sentito”.
Ilario Di Giovanbattista (104.5 Fm Radio Radio): “Sono rimasto sorpreso da Spalletti: lo trovo rallentato, soporifero, lento, troppo soft rispetto al passato. Ha voluto fare il fenomeno a parole, e invece ora si è accorto che la Roma ha le ruote sgonfie, e perchè questo? Non perchè sbaglia preparatori, ma perchè i giocatori non sono così altamente professionisti come il ruolo richiederebbe.”
Massimiliano Magni (104.2 Fm Rete Sport): “I risultati sono il frutto del lavoro e la Roma ha lavorato male e programmato peggio. Spalletti ha fatto qualche errore, ma è stato costretto a forzare alcune situazioni. La squadra non aveva avuto un brutto approccio alla partita, poi Spalletti ha voluto cambiare assetto per vedere se i giocatori andavano bene lo stesso. Il problema della Roma è dirigenziale, ma anche presidenziale.”
Augusto Ciardi (92.7 Fm Tele Radio Stereo): “Difficile guarda con positività alle prossime gare, da ieri la lotta per il vertice per me è finita. A questa squadra manca il Leader, con la L maiuscola, che la sappia prendere per mano nei momenti di difficoltà”.