NUMERI CGR – Quando Radja Nainggolan prese il volo Cagliari-Roma, destinazione giallorossa, nel gennaio del 2014, nessuno nella Capitale, compresa Trigoria e dintorni, si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi nel giro di 24 mesi un campione tra le mani.
Forza, temperamento, grinta, tackle e dinamismo, sono qualità essenziali per un mediano, per il ninja il pane quotidiano, che ha mostrato sin dai primi passi in Italia, quando giovanissimo venne acquistato dal Piacenza.
Anni di lotta salvezza sotto la bandiera dei quattro mori ne hanno forgiato ancora di più il carattere, ma è in dubbio, che la vera esplosione del centrocampista belga sia avvenuta con la lupa su petto.
105 presenze con la Roma, condite da 12 gol, quasi tutti decisivi, spesso da tre punti, come quello realizzato lunedì all’Olimpico contro il Napoli dell’amico Mertens nello spareggio Champions.
DA GARCIA A SPALLETTI SEMPRE TITOLARE – La crescita di Radja è evidente: Garcia lo aveva messo subito al centro del suo progetto tecnico, complice anche lo sfortunato calvario di Strootman, ma paradossalmente in questo girone di ritorno, grazie alla “cura” Spalletti, Nainggolan, come molti suoi compagni, sembra aver innalzato ancor di più il proprio livello tecnico, esplorando nuovi orizzonti tattici.
In Inghilterra – dove Antonio Conte gli sta facendo una corte sfrenata dai tempi della Juve – lo definirebbero “midfielder Box to box”, cioè centrocampista da area ad area, capace di coprire tutto il campo, “saltando addosso” (Spalletti dixit) al portatore di palla avversario, per strappargli la sfera e ripartire, magari inserendosi anche per fare gol.
In queste ultime ore la piazza giallorossa è letteralmente insorta, attraverso social, radio e sondaggi vari, esponendosi in maniera plebiscitaria sul NO alla cessione di Nainggolan.
Non c’è di base solo un affetto sorto negli anni grazie alla spontaneità del calciatore e alla sua generosità in campo, ma anche l’oggettiva valutazione tecnica di un centrocampista che al momento in Europa sembra non aver eguali.
RADJA TOP PLAYER – I numeri in questo senso non mentono: Radja Nainggolan è l’unico calciatore romanista presente nella TOP 11 della Serie A delle ultime due stagioni.
6.35 la media rendimento dello scorso campionato, 6.41 quella maturata finora quest’anno. Statistiche impressionanti, perchè da valutare sull’arco di 35 presenze su 38 nella stagione passata e 32 in quella odierna.
Nei dibattiti calcistici è ricorrente il termine Top Player e spesso ci si chiede a quali calciatori questa particolare definizione dovrebbe essere assegnata: Cristiano Ronaldo, Messi, Ibra sono fenomeni, fuoriclasse inarrivabili, che quotidianamente scrivono pagine di storia personali difficilmente ripetibili.
Nainggolan però sembra aver raggiunto, alla soglia dei 28 anni, la maturità giusta, forse il top del suo rendimento, e se in campo sei leader tecnico e temperamentale, se da centrocampista recuperi decine di palloni con una facilità disarmante, ribalti l’azione, la imposti sulla tre quarti, ti inserisci senza palla, fai gol anche spettacolari, allora non puoi non far parte dell’élite del calcio europeo e non puoi non esser definito TOP PLAYER.
La Roma è avvisata: se cederà alle lusinghe del Chelsea (che il belga per ora non vuole ascoltare, dimostrando grande attaccamento alla maglia giallorossa), non cederà un calciatore normale, ma al momento, indiscutibilmente, un top player nel suo ruolo.
NUMERI:
TOP 11 Serie A 2014-2015
Perin 6.52
Glik 6.38 – Barzagli 6.28 – Bonucci 6.15
Pogba 6.46 – Saponara 6.44 – Candreva 6.44 – Nainggolan 6.41
Tevez 6.61 – Dybala 6.57 – Toni 6.36
TOP 11 Serie A 2015-2016
Handanovic-Buffon 6.44
Alex Sandro 6.56 – Barzagli 6.41 – Acerbi 6.39
Borja Valero 6.46 – Khedira 6.42 – Pogba 6.38 – Nainggolan 6.35
Higuain 6.83 – Dybala 6.63 – Mandzukic 6.36
