Raggi, settimana cruciale tra bilancio, Tor di Valle e interrogatorio dai pm

Raggi, settimana cruciale tra bilancio, Tor di Valle e interrogatorio dai pm

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IL MESSAGGERO (L. DE CICCO / F. ROSSI) – Oggi il vertice di maggioranza in Campidoglio sulla delicata questione del progetto dello stadio a Tor di Valle; tra stanotte e domani il sofferto via libera al bilancio di previsione 2017; giovedì l’incontro con la Procura per il caso della promozione del fratello di Raffaele Marra, che le è costata l’iscrizione nel registro degli indagati. Se è vero che settimane lisce Virginia Raggi non le ha mai vissute – almeno dallo scorso 19 giugno, quando ha “espugnato” Palazzo Senatorio – quella che inizia oggi rischia di rappresentare davvero un passaggio cruciale per la sindaca e l’amministrazione pentastellata. Lei punta a uscirne con meno danni (soprattutto giudiziari) possibile e a presentare come «passo decisivo» una manovra che, nonostante la bocciatura della prima stesura da parte dei revisori dei conti dell’Oref, considera il primo step per sviluppare «l’azione di governo e di rilancio» della Capitale. Per poi provare a uscire dall’angolo e rilanciare con il Patto per Roma, agitato come formidabile strumento di ripartenza prima del referendum costituzionale del 4 dicembre e poi messo da parte di fronte a problemi ben più urgenti.

IL VERTICE Sullo stadio il gruppo grillino si riunirà oggi, alla presenza della sindaca e degli assessori. È in questa sede che dovrebbe essere formalizzata, da parte del M5S e quindi del Campidoglio, la richiesta di una «sospensione motivata» alla Conferenza dei Servizi convocata domani in Regione. Conferenza che altrimenti terminerebbe tra 24 ore, senza che il Comune abbia fornito il suo parere sulla discussa operazione calcistico-immobiliare di James Pallottae del costruttore Luca Parnasi. Al momento tra gli eletti Cinquestelle prevale la linea del “Prg”, il Piano regolatore generale che per l’area di Tor di Valle consente di edificare al massimo un terzo delle cubature sognate dai privati e presenti nel piano avallato nel 2014 dalla giunta Marino. Ma la verità è che nel gruppo M5S manca ancora un accordo tra le varie correnti: agli estremi ci sono i duri e puri del «no alla speculazione» e i «turbo-stadisti» favorevoli anche all’«Ecomostro» da un milione di metri cubi per negozi, uffici e alberghi […]

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